Il direttore di ANTIMAFIADuemila intervistato dal Corriere di Siena a margine della rassegna “Pagine di Legalità”
“Il sistema di informazione inItalia è quello che è, fatta eccezione per pochissime testate e trasmissioni. Il tema mafia viene spesso trattato solo superficialmente mentre nella realtà la mafia - come ormai accertato da sentenze e indagini definitive - è ovunque, e in Toscana purtroppo ha messo le radici, non solo quella siciliana, ma anche la ‘ndrangheta e la mafia cinese”. A dirlo, a margine dell’ultimo appuntamento della rassegna “Pagine di Legalità” a Siena, è il direttore di ANTIMAFIADuemila Giorgio Bongiovanni, intervistato da Andrea Bianchi Sugarelli del Corriere di Siena (che ringraziamo). Bongiovanni, intervenuto alla serata insieme al collega Sigfrido Ranucci (conduttore di Report), ha ricordato i momenti più significativi della rassegna che “ha fatto un grande lavoro”, ha affermato ricordando i vari appuntamenti sin qui organizzati e riportati da ANTIMAFIADuemila. “Sono stati tanti, specie quelli in ciui erano presenti magistrati e avvocati. Storico - ha detto - è stato l’incontro con Nino Di Matteo della Direzione Nazionale Antimafia, ma anche con le associazioni delle vittime, come quella di via dei Georgofili, con il fratello di Paolo Borsellino. Sono stati momenti intensi. Continuate così”, ha aggiunto.
Sull’emergenza mafia il direttore ha spiegato che nel nostro Paese “il traffico di droga è enorme e la ‘Ndrangheta è diventata l’imprenditrice criminale più potente in tutto l’Occidente. Garantisce per i cartelli colombiani e per gli americani, ha locali in tutto il mondo”. E sul futuro dell’Italia: “Sono pessimista, ma voglio essere ottimista. Forse ci sono delle piccole luci, delle nuove energie nella politica che potrebbero cambiare le cose in futuro”.
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