Aaron Pettinari: “Tra l’ex senatore di Forza Italia e l’ex premier un rinnovato endorsement”
L’endorsement di Marcello Dell’Utri a Matteo Renzi e l’ultima operazione della DDA di Palermo contro Cosa Nostra sono i temi dell’ultima puntata del podcast “Duemila Secondi”. Il co-fondatore di Forza Italia è tornato alla ribalta a Milano, in occasione della presentazione dell’ultimo libro del leader di Italia Viva, al quale ha dedicato parole lusinghiere. “Potete dire che sono un suo ammiratore”, ha dichiarato Dell’Utri parlando di Renzi ai giornalisti. Una stima ricambiata dall’ex premier, che ha scritto una dedica al “mitico Marcello”. “È ormai evidente, in questi anni, che Italia Viva sia molto più vicina al centrodestra che al centrosinistra”, ha commentato Aaron Pettinari. “Renzi si è sempre schierato da quella parte. Se dovessimo tracciare un grafico matematico, nei limiti tendenti all’infinito, Renzi tende al berlusconismo”. Secondo il caporedattore di ANTIMAFIADuemila, “il PD farebbe bene a pensarci due volte prima di re-imbarcare un uomo come Renzi”. “Matteo Renzi - ha aggiunto - ha sempre avuto un rapporto di vicinanza con Dell’Utri e con Silvio Berlusconi. Lo stesso Cavaliere disse che Renzi sarebbe stato un ottimo successore”.
Il defunto leader è stato ricordato nel podcast anche per un episodio del 2015, quando cercò disperatamente di convincere Renzi ad appoggiare un candidato al Quirinale che potesse considerare la concessione della grazia a Dell’Utri, appena condannato per concorso esterno in associazione mafiosa. Quanto accaduto a Milano, secondo Pettinari, rappresenta “un rinnovato endorsement tra i due”. E non è detto che si tratti soltanto di stima reciproca. Durante la puntata si è parlato anche del blitz a Palermo contro il mandamento di La Noce, che ha portato a 12 arresti. “L’operazione ci conferma che a Palermo c’è ancora voglia di mafia. Sono gli imprenditori a cercare Cosa Nostra”, ha commentato Jamil El Sadi. “Una frase emblematica emersa dalle intercettazioni - ha ricordato il redattore - è quella di una persona che stava pagando il pizzo”. Questa, rivolgendosi a uno degli arrestati, affermava che Cosa Nostra è più presente dello Stato. “Parlando dei mafiosi - proseguiva - diceva che sono gli unici a risolvere i problemi”. Per questo, ha sottolineato Pettinari, “non si può parlare di lotta alla mafia senza affrontare la questione sociale. Questo vale per la Sicilia, ma anche per il resto d’Italia”.
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