Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

L’incontro con gli studenti del liceo classico "Ivo Oliveti" per raccontare la holding criminale chiamata ‘Ndrangheta

Non possiamo rispondere al crimine organizzato con un’antimafia disorganizzata. Dobbiamo organizzarci tutti e creare un circuito virtuoso in grado di affiancare magistrati e forze dell’ordine, che quotidianamente svolgono il loro lavoro tra enormi difficoltà”. A dirlo è stato il procuratore di Reggio Calabria, Giuseppe Lombardo, durante un incontro con gli studenti di Locri, presso il liceo classico “Ivo Oliveti”. “Oggi siamo in grado di dire che formalmente sono affiliati alla ‘Ndrangheta 60 mila soggetti – ha proseguito Lombardo – con un vertice che è paragonabile a un Cda ristrettissimo, incaricato di fissare le linee di politica criminale e decidere cosa si farà nei prossimi dieci anni”. Il procuratore ha spiegato senza mezzi termini che la ‘Ndrangheta non è solo una minaccia locale. Tutt’altro: è diventata una delle organizzazioni criminali più potenti e sofisticate a livello internazionale. A riprova delle sue affermazioni, Lombardo ha ricordato alcune tra le principali operazioni condotte contro la ‘Ndrangheta, come l’operazione “Eureka”, che ha portato alla luce la struttura transnazionale del crimine organizzato calabrese e al sequestro di 23 tonnellate di droga. Un’indagine che ha mostrato con chiarezza le dinamiche interne a questo mondo criminale, sempre più simile a una “multinazionale del crimine”, capace di operare a pieno regime sul piano economico-finanziario, seguendo una pianificazione strategica ben definita. “Si tratta di un fenomeno talmente esteso – ha sottolineato il procuratore – da danneggiare l’immagine di questa regione, che invece avrebbe ben altre risorse da valorizzare”. Insomma, la forza della mafia oggi non si misura più soltanto con le armi o le intimidazioni esplicite, ma soprattutto con la sua capacità di fare affari, non solo nel narcotraffico ma anche infiltrandosi nell’economia legale e corrompendo per condizionare le scelte. Non spara più come una volta, ma compra. Non minaccia, ma si insinua. Ed è proprio questa trasformazione che l’ha resa una vera holding criminale globale, capace di muovere capitali, influenzare decisioni politiche e condizionare l’economia internazionale. Tornando all’incontro con gli studenti, Lombardo ha precisato: “Mi fa piacere che non ci siano soltanto studenti ad ascoltare, perché è importante divulgare il bello che c’è nella Locride. Ma bisogna anche raccontare i tanti problemi che ci sono, e lo si deve fare con coraggio. Soprattutto, non fatelo mai da soli. L’unico strumento efficace che abbiamo per contrastare queste organizzazioni criminali così ricche e potenti – ha aggiunto – è raccontare fino in fondo quello che sono. Fatelo. Fatelo sempre. Se non lo si fa, il silenzio giocherà a loro favore”.

Fonte: Gazzetta del Sud

ARTICOLI CORRELATI

Lombardo: ''Magistratura toglie opportunità di lavoro? È stereotipo da superare''

Lombardo: ''Il più grave fenomeno criminale a livello mondiale è la 'Ndrangheta''

Reggio Calabria: nuovo pentito rende dichiarazioni alla Dda guidata da Giuseppe Lombardo
  

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos