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Il capo gruppo di Forza Italia al senato Maurizio Gasparri aveva, nel settembre 2023, ipotizzato la candidatura del magistrato Luca Tescaroli - oggi procuratore Capo di Prato - fantasticando su un’improbabile “duello” elettorale tra l’allora procuratore aggiunto di Firenze e Salvatore Baiardo già condannato per favoreggiamento dei fratelli Graviano (boss delle stragi del 1992 e del 1993), arrestato a dicembre scorso per favoreggiamento e calunnia aggravati dall'aver favorito Cosa nostra.
La notizia è stata riportata dal ‘Fatto Quotidiano’.
Nello specifico si trattava di una nota in cui Gasparri parlava che nella corsa alla politica "apprendiamo che si accinge a scendere in campo anche Baiardo, fresco fresco di accuse da parte della Procura di Firenze. Trattasi del noto personaggio legato ad ambienti tutt'altro che trasparenti, che ogni tanto appare in trasmissioni televisive a raccontare cose improbabili. Anche Baiardo, come Renzi e altri punta al centro". "Sono più le discese in campo annunciate che i voti che potranno raccogliere alcuni di questi personaggi - aveva proseguito l'esponente azzurro -. Dopo Vannacci e Baiardo, attendiamo anche il sostituto procuratore di Firenze, Tescaroli, le cui tesi, come è noto, ci convincono assai poco e che da tempo partecipa alla vita politica con narrazioni che giudichiamo scarsamente attendibili". "Un bel duello Baiardo e Tescaroli alle urne finirebbe zero a zero. Ovverosia prenderebbero zero voti a testa. Che sono molto più numerosi di quelli che meritano", aveva concluso Gasparri.
"Siffatte asserzioni costituiscono illegittime allusioni, insinuazioni e accostamenti gravemente denigratori della mia reputazione in quanto prefigurano una violazione del principio di imparzialità sul quale è fondata l'attività giudiziaria" aveva scritto Tescaroli: "L'accostamento a questa ipotetica (e inverosimile) candidatura politica a Baiardo - già condannato in via definitiva per plurimi reati quali favoreggiamento personale, procurata evasione, calunnia, truffa ecc. - e, in ogni caso, soggetto vicino a personaggi di calibro mafioso quali i fratelli Graviano, appare quanto mai fuori luogo e altamente diffamatorio".
In quelle dichiarazioni alla stampa - e dunque fuori dalle sedi istituzionali - Gasparri aveva anche rimproverato al magistrato di partecipare "da tempo alla vita politica con narrazioni che giudichiamo scarsamente attendibili". Per il procuratore capo di Prato si tratta di un ulteriore tentativo da parte dell'esponente di Forza Italia di gettare discredito sulla sua reputazione. "Tale intento è stato espresso sia attraverso plurime dichiarazioni denigratorie, sia mediante la richiesta al ministro della Giustizia di ispezione presso la Procura della Repubblica di Firenze, al fine di valutare eventuali illeciti dello scrivente in qualità di contitolare del procedimento riguardante le stragi di mafia dei prima anni 90".
Ora la giunta delle immunità del Senato dovrà decidere se le parole di Gasparri meritano o meno lo scudo dell'insindacabilità in quanto opinioni espresse nell'esercizio delle sue funzioni di parlamentare o se potrà proseguire il procedimento penale per il reato di diffamazione aggravata.

Fonte: Ilfattoquotidiano.it

Foto © Imagoeconomica

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