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E' stato approvato dal consiglio dei ministri quell'attentato ai principi della nostra Costituzione noto come "Decreto Sicurezza".
E' una cosa di una gravità estrema, è un decreto e quindi entra immediatamente in vigore dopo la sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, si esclude anche il Parlamento, anche se dovrà da questo essere approvato entro sessanta giorni, e purtroppo mi risulta che sia stato già controfirmato dal presidente della Repubblica.
Il presidente del Senato, al quale ci eravamo rivolti, ha rifiutato di ascoltare le associazioni dei familiari delle vittime che dall'operato dei servizi sono state le prime vittime e purtroppo anche il successivo appello alla presidenza della repubblica è rimasto senza risposta.
Quello che fino ad oggi hanno fatto questi servizi, come l'istigazione e la partecipazione alle stragi sarà oggi coperto dalla legge.
Dovranno risponderne solo al capo del governo.
È peggio dell'Ovra e del ventennio fascista.
Questo stesso presidente del consiglio, a cui viene data la facoltà anche di autorizzare componenti dei servizi a guidare associazioni terroristiche e commettere omicidi ha detto che il provvedimento è stato emanato come decreto e non discusso in parlamento per questioni di urgenza e per rispondere alle aspettative dei cittadini.
Ma quei cittadini che sono stati colpiti non solo come cittadini di questo stato ma anche nei propri affetti, i rappresentanti delle associazioni dei familiari di vittime di stragi e di assassini non sono stati neppure ascoltati, nonostante avessero chiesto di esserlo, sia dalle commissioni parlamentari sia dal presidente della repubblica.
Mi vergogno di essere cittadino di uno stato guidato da un sistema di potere che si sta rivelando peggiore del regime fascista.
Non ne ho le prove e nessuna sentenza lo ha finora mai affermato con sicurezza ma sono fermamente convinto che questi servizi a cui cviene oggi data, per legge, la facoltà di delinquere e di uccidere, sono quelli che hanno partecipato alla preparazione e all'esecuzione delle stragi di Via d'Amelio e di Capaci, e non soltanto di quelle.
E credo anche che mio fratello, negli ultimi giorni della sua vita, se ne fosse reso conto e per questo sia stata affrettata l'esecuzione di quella strage e sia stata sottratta la sua agenda.

Foto © Imagoeconomica

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