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Il suo primo pensiero a Gaza: “Mi addolora la ripresa di pesanti bombardamenti israeliani

Papa Francesco ha lasciato il Policlinico Gemelli dopo un ricovero di 38 giorni, uno dei più lunghi per un Pontefice. Nonostante la fatica della malattia e della degenza, ha sorpreso tutti con un gesto significativo. Anziché rientrare direttamente in Vaticano, ha deciso di fare una sosta a Santa Maria Maggiore per portare un mazzo di fiori gialli alla venerata immagine della Salus Populi Romani. I fiori erano stati notati poco prima durante l'Angelus, tenuto dal balcone del Gemelli, tra le mani di un'anziana fedele, la signora Carmela. "Grazie a tutti. Vedo questa signora con i fiori gialli, è brava", ha detto con voce flebile, seduto sulla sedia a rotelle e visibilmente provato. Ha salutato i presenti con gesti di benedizione e un pollice alzato in segno di rassicurazione.
L'uscita dall'ospedale del Papa è stata seguita con grande attenzione dai fedeli di tutto il mondo. Tra i tanti messaggi di vicinanza, quello della premier Giorgia Meloni che si è detta "felice" per il suo ritorno in Vaticano. Il ricovero, iniziato il 14 febbraio a causa di una grave infezione polimicrobica delle vie respiratorie, si era aggravato con una polmonite bilaterale. I medici hanno rivelato che Francesco ha rischiato la vita due volte, ma grazie alle cure ha avuto un lento e costante miglioramento, fino al ritorno in Vaticano.
La polmonite è stata debellata, ma alcune infezioni non sono ancora completamente scomparse. La carica virale si è ridotta, così come la presenza di batteri e miceti, ma il recupero richiederà ancora del tempo. Negli ultimi giorni, il Papa ha insistito per tornare in Vaticano, forte del miglioramento e della stabilità delle sue condizioni. Il desiderio di riprendere le attività pastorali lo ha spinto a voler accelerare il rientro, nonostante il lungo periodo di convalescenza che lo attende a Casa Santa Marta.
Nel messaggio preparato per l'Angelus, Francesco ha riflettuto sul periodo di ricovero: "In questo lungo tempo di degenza, ho avuto modo di sperimentare la pazienza del Signore, che vedo anche riflessa nella premura instancabile dei medici e degli operatori sanitari, così come nelle attenzioni e nelle speranze dei familiari degli ammalati". Per almeno due mesi dovrà seguire terapie e riposo, evitando incontri di gruppo per ridurre il rischio di nuove infezioni. La sua partecipazione agli eventi giubilari, alle celebrazioni pasquali e alla visita dei reali d'Inghilterra tra il 7 e il 10 aprile sarà valutata in base ai progressi delle sue condizioni.
Anche nel giorno delle dimissioni, il Papa ha mostrato preoccupazione per le guerre in corso. "Mi ha addolorato la ripresa di pesanti bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza, con tanti morti e feriti", ha detto, chiedendo che "tacciano subito le armi". Ha espresso soddisfazione per l'accordo di pace tra Armenia e Azerbaigian e ha invocato la pace per l'Ucraina, la Palestina, Israele, il Libano, il Myanmar, il Sudan e la Repubblica Democratica del Congo. Infine, ha rivolto ancora un pensiero ai fedeli: "Con tanta pazienza e perseveranza state continuando a pregare per me: vi ringrazio tanto! Anch'io prego per voi".

Foto © Imagoeconomica

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