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Il magistrato all’evento di “Schierarsi”: “Tutti noi magistrati abbiamo il dovere di spiegare ai cittadini quali sono i rischi che affrontiamo

C’è un'insofferenza da parte dei potenti, politici, imprenditori, anche uomini delle istituzioni, verso la possibilità, che poi non è una possibilità ma è il dovere della magistratura, di accertare come il potere viene concretamente esercitato”. A dirlo è il sostituto procuratore nazionale antimafia Nino Di Matteo a margine dell’evento dell’associazione Schierarsi al teatro Seraphicum di Roma su mafia e corruzione. Il magistrato palermitano, rispondendo alle domande di Alessandro Di Battista, ha parlato dell’attacco del governo Meloni alla magistratura. “Io ritengo che, a fronte di una situazione di questo tipo, tutti noi magistrati abbiamo non soltanto il diritto, ma direi anche il dovere, di cercare di spiegare ai cittadini quali sono i rischi che affrontiamo, non noi magistrati, ma proprio i cittadini italiani”. Di Matteo ha anche commentato la riforma in corso di approvazione sulla separazione delle carriere. “Attraverso il progetto di riforma costituzionale sulla separazione delle carriere, c’è il rischio di una futura inevitabile sottoposizione del pubblico ministero all'esecutivo, e questo altererebbe quel sistema di equilibrio costituzionale che è fondato appunto sull'autonomia e indipendenza della magistratura, sulla netta separazione del potere giudiziario rispetto a quello esecutivo e legislativo. Oggi si va più in generale verso una forma di esercizio del potere che concentra tutto sull'esecutivo, ai danni da una parte del legislativo e dall'altra del giudiziario, e questo è veramente pericoloso”.

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