L'ex parlamentare Ue e il giornalista sono stati fermati a Kiriat Arba mentre svolgevano un servizio per Il Sole 24 Ore
Sono stati rilasciato dopo diverse ore e lunghi interrogatori l’ex eurodeputata Luisa Morgantini e il giornalista de Il Sole 24 Ore Roberto Bongiorni, arrestati questa mattina a Kiriat Arba, una delle colonie israeliane fra Betlemme e Al Khalil (Hebron). Non si hanno notizie invece dei due palestinesi che questa mattina li accompagnavano, Sami Hourani, attivista di Youth of Sumud, e Mike, altro noto attivista e sperimentato driver.
La notizia ha suscitato immediate reazioni, soprattutto per il contesto in cui è avvenuto il fermo. Bongiorni si trovava nella regione per realizzare un servizio nei pressi della colonia israeliana, accompagnato dalla rappresentante di Assopace Palestina, organizzazione da sempre impegnata nella difesa dei diritti dei palestinesi.
Le autorità israeliane hanno accusato i due di aver invaso una zona militare, sebbene essi abbiano dichiarato di non aver trovato alcuna segnalazione che ne vietasse l'accesso. Nonostante questa precisazione, sono stati caricati su un cellulare della polizia e condotti in una base israeliana, mentre i loro dispositivi elettronici, tra cui computer e telefoni cellulari, sono stati sequestrati.
Il quotidiano Il Sole 24 Ore ha comunicato che il proprio inviato è stato in contatto con il console italiano a Gerusalemme, il quale si starebbe già attivando per chiarire la situazione e ottenere il loro rilascio. L’episodio riporta l’attenzione sulla difficile situazione in Cisgiordania, dove la tensione tra coloni israeliani e popolazione palestinese continua a essere alta, spesso sfociando in episodi di violenza e arresti controversi. La comunità internazionale segue con attenzione gli sviluppi della vicenda, mentre associazioni pacifiste e organizzazioni per i diritti umani chiedono chiarimenti sulle motivazioni del fermo e il rispetto dei diritti fondamentali dei due arrestati.
Foto © Imagoeconomica
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