L'intervento dell'ex procuratore generale di Palermo
Il Ministro della Giustizia Carlo Nordio, e tutta la maggioranza di governo sono i fautori di un "progetto che, mediante la sapiente combinazione di riforme costituzionali e di leggi ordinarie, mira a cambiare la fisionomia della nostra democrazia, intervenendo sui gangli fondamentali della divisione del bilanciamento dei poteri, sul rapporto Stato-Cittadini, sul rapporto Autorità-Libertà, sul diritto fondamentale di manifestare pubblicamente il dissenso politico, sul diritto all'informazione e su molto oltre ancora".
Lo ha detto l'ex procuratore generale di Palermo e oggi senatore, Roberto Scarpinato, intervenendo a Palazzo Madama dopo le comunicazioni del Guardasigilli.
"Lei - ha aggiunto - è complice e attuatore di questo disegno di progressivo svuotamento dall'interno delle fondamenta della Costituzione, di questa strisciante transizione dallo Stato sociale allo Stato penale. E troviamo assolutamente coerente con questo animus anticostituzionale, il suo doppio pesismo nell'ammainare la bandiera del garantismo quando si tratta di legiferare contro dissidenti oppressi e nello sventolarlo ai 4 venti quando si tratta invece di legiferare a favore di coloro che abitano i piani alti della piramide sociale. Un doppio pesismo con il quale lei e la sua maggioranza avete dato vita a un doppio binario del diritto penale. uno iper repressivo che si mette sotto i piedi i principi basilari del garantismo riservato agli ultimi e ai dissidenti di cui l'ultimo pacchetto sicurezza è solo una sorta di sum ed uno iper permissivo e lassista riservato ai colletti bianchi, infiocchettato con motivazioni di garantismo di facciata, una maschera dietro la quale si cela il volto di una giustizia classista forte con i deboli e debole con i forti".
Carlo Nordio © Imagoeconomica
Un piano che trova la sua concretizzazione "sottoscrivendo un disegno di legge sulla sicurezza che è una dichiarazione di guerra contro i marginali, i poveri, i migranti e contro tutti coloro che possono manifestare pubblicamente il proprio dissenso alle politiche governative. Una legge manganello, come è stata definita, che introduce ben venti nuovi reati"; "una legge che militarizza la repressione del conflitto sociale con un'escalation senza precedenti dei poteri repressivi delle forze di polizia e dei poteri dei servizi segreti, scatola nera della macchina dello Stato".
"Un lavoro ben fatto - ha detto Scarpinato - che le ha meritato il plauso incondizionato dei suoi danti causa, che l'hanno eletto a paladino dei loro privilegi di classe e che ora festeggiano la sua ultima fatica. L'approvazione alla Camera della riforma costituzionale sulla separazione delle carriere, prima tappa per riprendere il controllo politico classista dell'azione penale, alla quale farà seguito la riforma con leggi ordinarie del codice di procedura penale per togliere ai pubblici ministeri il potere di direzione delle indagini attribuendolo in esclusiva alle forze di polizia sottoposte al controllo gerarchico e alla direzione politica del potere esecutivo. In questo modo sarà la polizia e per gli imputati eccellenti il potere esecutivo a decidere quali indagini fare e quali reati perseguire".
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