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A lanciarla l’ex senatrice Granato: “La norma evidenzia una pericolosa torsione autoritaria nei confronti dei cittadini e delle istituzioni preposte alle indagini”

Su change.org è stata lanciata giorni fa una petizione dall’ex senatrice Bianca Laura Granato che ha l’obiettivo di rimuovere l’art. 31 del DDL Sicurezza, n. 1236, attualmente in discussione in Senato. Una norma incostituzionale e passata in sordina, che conferirà mandato pieno agli agenti di intelligence di potersi infiltrare e addirittura dirigere, impunemente, in organizzazioni che il governo ritiene terroristiche o eversive dell’ordine democratico. L’art. 31 del Ddl conferisce agli 007 “la possibilità, senza autorizzazione dell’autorità giudiziaria, di effettuare colloqui con i detenuti, concedendo impunità nella detenzione di esplosivi e armi di varia natura, e la possibilità di ottenere senza mandato dell’autorità giudiziaria informazioni e collaborazioni da entità statali e partecipate dello stato, dalla DIA e dalla Guardia di Finanza”. La norma, di cui i firmatari della petizione sottolineano l’incostituzionalità (viola gli art. 27 e 72), “evidenzia una pericolosa torsione autoritaria nei confronti dei semplici cittadini e nei confronti delle istituzioni preposte alle indagini e alla repressione dei crimini”.


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Bianca Laura Granato


Essa, continua la petizione che sta raggiungendo le prime mille firme, “presenta molteplici implicazioni nei riguardi dell’esercizio delle libertà fondamentali e nei riguardi della sicurezza della Repubblica, poiché si presta a favorire attività di dossieraggio atte a inibire qualsivoglia forma di dissenso rispetto alle logiche del potere, su mandato ufficiale della presidenza del consiglio dei ministri”. La petizione sottolinea i vari aspetti di pericolosità che potrebbe rappresentare l’art. 31 del Ddl qualora approvato. “È una misura che mette a rischio i comuni cittadini, esposti senza garanzie ad attività criminali lesive dei loro diritti sotto la copertura dello stato; legittima le attività illecite che hanno determinato le stragi e che hanno conferito impunità ai reali mandanti. È una misura - si legge ancora - che vanificherà il ruolo dei magistrati e delle forze dell’ordine, favorendo attività di depistaggio, mettendo addirittura a rischio la vita di servitori dello stato ed aprendo la strada a periodi bui già vissuti nel nostro Paese”. Inoltre è “oltraggiosa nei confronti dei familiari delle vittime, dato il ruolo ormai ampiamente documentato ricoperto in Italia dagli agenti di intelligence in merito alle stragi”.

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Foto © Imagoeconomica

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