Si tratta di Francisco Luis Correa Galeano, era recluso a Bogotá. È stato assassinato a pugnalate da un narcos detenuto.
Diversi media colombiani hanno dato notizia nelle ultime ore dell'assassinio del sicario e testimone chiave dell'omicidio del procuratore paraguaiano Marcelo Pecci. Si tratta di Francisco Luis Correa Galeano. L’uomo è stato assassinato nel carcere denominato “La Picota” di Bogotà dove era recluso.
Attorno alle 5 del mattino di questo venerdì 3 gennaio, il mandante sopracitato è stato pugnalato ripetutamente all'interno di una cella, nel padiglione 32.
Il presunto assassino sarebbe un detenuto di nome Zuleta Márquez Samuel, membro dell'organizzazione criminale-narco militare denominata “Los Paisas”. Secondo quanto espresso dal giornalista Felipe García di Blu Radio ad un collega di Radio Monumental 1080 AM di Asuncion, alludendo ad una versione ufficiale, “si tratterebbe di un caso di intolleranza”, cosa normale all’interno degli stabilimenti carcerari a causa dell’ormai abituale sovraffollamento.
Come si ricorderà, Francisco Luis Correa Galeano è considerato la mente dell'assassinio del procuratore Marcelo Pecci, avvenuto il 10 maggio 2022 nella spiaggia Barú di Colombia, mentre si trovava con la moglie - allora incinta - in luna di miele.
Il procuratore paraguaiano assassinato, Marcelo Pecci
Correa Galeano, opportunamente, dopo la sua condanna e l'iter giudiziario, nelle sue dichiarazioni sul delitto del pubblico ministero Pecci, aveva coinvolto nella vicenda l'ex presidente Horacio Cartes e Miguel Insfran, alias Tio Rico, attribuendo loro il ruolo di mandanti.
La morte del testimone chiave ha infatti generato ogni sorta di speculazione, e non si scarta l’ipotesi che, sebbene sia considerato come un episodio circostanziale, in fondo sarebbe strettamente legato al crimine del procuratore, tenendo conto che ad oggi non si conosce ancora con certezza l'identità dei veri mandanti.
In questa linea, ad esempio, il procuratore paraguaiano per gli Affari Internazionali Manuel Doldán, interpellato sulla morte di Correa Galeano, l’ha definita un possibile “messaggio” della criminalità organizzata in questi termini: “Tu hai parlato e questo succede a chi parla”; praticamente come una sorta di avvertimento per chi collabora con la giustizia.
Aggiungendo inoltre: “Credo che questo sia un nuovo messaggio, ovvero che arriviamo ovunque e possiamo fare quello che vogliamo”; Doldán ha spiegato che l'assassinio è stato commesso in una cella dove Correa Galeano non doveva stare.
In sintesi: un messaggio mafioso? Per farlo tacere? La cosa più probabile. Per l'avvocato della famiglia Pecci, la Dott.ssa Cecilia Pérez, si tratta di un “dossier bruciato” motivo per cui insisterà affinché venga effettuata un'indagine approfondita.
Foto di copertina: Fiscalía
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