A tu per tu con... Luigi de Magistris
Centri di potere occulti hanno avuto un ruolo determinante nella storia della nostra Repubblica. Ne è fermamente convinto Luigi de Magistris, politico ed ex magistrato, autore del libro "Poteri Occulti. Dalla P2 alla criminalità istituzionale: il golpe perenne contro Costituzione e democrazia" (Fazi editore). Con lui il caporedattore di ANTIMAFIADuemila, Aaron Pettinari, dialoga in questa nuova puntata di “A tu per tu con...”. Questi poteri costituiscono un sistema spesso criminale e sempre più pervasivo, che intreccia, massonerie più o meno deviate, servizi segreti, imprenditori, finanzieri, politici e perfino settori della magistratura.
"C'è stata una profonda differenza nell'operare dei poteri occulti dalla fine degli anni Sessanta ad oggi - dice de Magistris - In una prima fase si è molto utilizzato anche un attacco militare nei confronti dello Stato. Negli ultimi trent'anni si è passati sempre di più ad una mimetizzazione del sistema criminale fino al cuore dello Stato. E quindi si rende più nocivo e tossico l'operare dei poteri occulti perché si vanno sempre di più identificando con gli apparati dello Stato. E così è difficile distinguere il bene dal male". De Magistris, partendo anche dalla propria esperienza personale, documenta e denuncia la dilagante corruzione e la rinascita di una P2 trasversale ai partiti, dedita alla predazione delle risorse pubbliche.
Altri argomenti toccati quello delle continue riforme della giustizia incredibilmente vicine al piano di rinascita democratica (vedi l'idea della separazione delle carriere e della subordinazione della magistratura alla politica), ma anche la recentissima decisione della Suprema corte di Cassazione sul processo 'Ndrangheta stragista, annullato con rinvio ad una nuova sezione della Corte d'Appello di Reggio Calabria. "Dovremo aspettare le motivazioni della decisione della Cassazione - dice de Magistris - però non c'è dubbio che registro un calo di tensione morale per come passano queste notizie. Un altro esempio è quanto avvenuto con la trattativa Stato-mafia dove un pezzo alla volta si sono smantellati punti centrali ed incontrovertibili. Demolire questo filone '92-'94 mi preoccupa moltissimo perché a mio avviso è solidissimo e rappresenta quel filo nero stragista che attraverso le bombe portava il crimine a trattare con pezzi di Stato".
L'ex magistrato ha anche espresso la propria vicinanza e solidarietà al procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo, oggi reggente proprio della Procura di Reggio Calabria, che ha rappresentato l'accusa nel processo 'Ndrangheta stragista nei primi due gradi di giudizio: "Voglio esprimere il mio apprezzamento e solidarietà al Procuratore Lombardo. Ho sempre avuto modo di apprezzarne il coraggio e la professionalità. Diverse delle sue indagini, come 'Ndrangheta stragista e Gotha, hanno mostrato quegli stessi intrecci di potere che avevo trovato nelle mie indagini che furono poi fermate quando fui trasferito dalla Calabria. Penso alle indagini su Paolo Romeo, Amedeo Matacena, Giuseppe Valentino, tutti nomi attualissimi".
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