Israele e Libano hanno ufficialmente raggiunto un accordo di tregua, accettando la proposta di cessate il fuoco mediata dagli Stati Uniti. La decisione è stata confermata dal gabinetto di sicurezza di Tel Aviv, mentre erano ancora in corso i raid israeliani su Beirut e sul sud del Libano, così come i lanci di razzi di Hezbollah verso il nord e il centro di Israele, dove le sirene di allarme continuavano a risuonare.
L’annuncio è stato dato inizialmente dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu attraverso un discorso televisivo, in cui ha spiegato le motivazioni strategiche della tregua. Netanyahu ha identificato tre obiettivi principali: il primo, concentrare le forze contro la minaccia rappresentata dall’Iran, considerato un nemico prioritario; il secondo, garantire il tempo necessario per rinnovare e riarmare l’esercito israeliano, colmando i ritardi nella fornitura di nuove armi; il terzo, isolare Hamas sfruttando la neutralizzazione di Hezbollah, lasciando il movimento palestinese senza alleati e aumentando così la pressione per la liberazione degli ostaggi.
Nel suo discorso, Netanyahu ha sottolineato che Israele manterrà comunque la libertà di azione militare, grazie a un pieno coordinamento con gli Stati Uniti, e che risponderà con forza a qualsiasi violazione dell’accordo da parte di Hezbollah. Nonostante queste garanzie, l’approvazione della tregua non è stata unanime: il gabinetto di sicurezza ha votato a favore con dieci ministri, mentre uno solo, il ministro della Sicurezza Nazionale Itmar Ben-Gvir, ha espresso voto contrario, in linea con la sua posizione estremista di destra.
Il presidente americano Joe Biden, intervenendo dalla Casa Bianca, ha fornito ulteriori dettagli sull’accordo. Ha annunciato che il cessate il fuoco entrerà in vigore alle 4 del mattino ora locale e sarà seguito da una graduale smobilitazione delle forze israeliane nei prossimi 60 giorni. Durante questo periodo, l’esercito libanese riprenderà il controllo del territorio al confine e sarà impedita la ricostruzione delle infrastrutture militari di Hezbollah. Biden ha ribadito che Israele avrà il diritto di rispondere a qualsiasi violazione, in conformità con il diritto internazionale.
Il presidente americano ha inoltre definito l’accordo come un’opportunità per un “nuovo inizio” per il Libano, consentendo al Paese di riacquistare la propria sovranità e di ricostruire le comunità colpite. Ha anche sottolineato la necessità di un impegno parallelo per una tregua nella Striscia di Gaza, dove i palestinesi continuano a soffrire in condizioni drammatiche. Biden ha puntato il dito contro Hamas, accusandolo di aver rifiutato per mesi qualsiasi negoziato, e ha esortato il gruppo a rilasciare gli ostaggi come unico passo possibile per porre fine alle ostilità.
Con meno di due mesi di mandato prima dell’insediamento di Donald Trump, Biden ha dichiarato che gli Stati Uniti intensificheranno gli sforzi diplomatici, coinvolgendo partner regionali come Turchia, Egitto e Qatar per raggiungere una tregua anche a Gaza. Ha poi riaffermato il suo impegno per una soluzione che porti alla creazione di uno Stato palestinese, un passo che considera essenziale per garantire un futuro di pace, sicurezza e prosperità sia per gli israeliani che per i palestinesi.
La dichiarazione congiunta rilasciata da Biden e dal presidente francese Emmanuel Macron, il cui Paese ha giocato un ruolo chiave nella mediazione, ha ribadito l’importanza dell’accordo per prevenire un nuovo ciclo di violenze. L’intesa, sottolineano i due leader, offre una protezione significativa a Israele contro la minaccia di Hezbollah e altre organizzazioni terroristiche attive in Libano, mentre permette ai residenti di entrambi i Paesi di tornare in sicurezza nelle loro comunità.
Questa tregua rappresenta un importante passo avanti verso la stabilità in una regione segnata da conflitti e tensioni persistenti. La comunità internazionale, guidata da Stati Uniti e Francia, continuerà a monitorare e sostenere l’implementazione dell’accordo, nella speranza di trasformare questa cessazione delle ostilità in una base per una pace duratura.
ARTICOLI CORRELATI
Elena Basile: ''Siamo a 90 secondi dalla terza guerra mondiale’'
Mandati di cattura per Netanyahu Gallant e Deif: quando la giustizia internazionale funziona
Libano: quattro militari italiani feriti durante un attacco alla base UNIFIL
Netanyahu: mandato di arresto!
di Giorgio Bongiovanni
Gaza nuovo veto degli Stati Uniti a una risoluzione Onu per il cessate il fuoco
Israele: svariati bombardamenti alle basi Unifil in Libano. Colpito contingente italiano
Gaza sepolti dalle macerie: aumentano le vittime e le tensioni crescenti nella regione
Gaza Unicef: ''Nessuna reazione da parte dei potenti per fermare la strage di bambini''
Proposto piano per il cessate il fuoco in Libano, Trump ''approva''
Raggiunta la tregua tra Israele e Libano: accettata la proposta Usa del cessate il fuoco
- Dettagli
- AMDuemila