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Il nuovo membro della squadra di Donald Trump: "Tutti i miliardi elargiti a Kiev sono soldi prestati che non verranno mai restituiti" 

Questa è una guerra che non sarebbe mai dovuta iniziare. Ed è una guerra che i russi hanno cercato ripetutamente di evitare proponendo condizioni che erano molto vantaggiose per l’Ucraina e persino per noi americani”.
Robert Kennedy jr torna a parlare della guerra in Ucraina e a condannare le ingerenze degli Stati Uniti nel conflitto in corso da quasi tre anni. Il nipote di JFK ha ricordato che la principale richiesta russa per cessare le ostilità, presentata nei primi mesi dell’inizio del conflitto quando Kiev sembrava voler accettare un accordo politico, “era che tenessimo la NATO fuori dall’Ucraina”. Ma così non è stato. Come reso noto anche da diversi quotidiani internazionali, le pressioni del Regno Unito (al tempo guidato da Boris Johnson) e Stati Uniti hanno avuto la meglio portando Vlodymyr Zelensky (inizialmente propositivo al dialogo e ad accettare le condizioni di Mosca) a ritirarsi dal tavolo dei negoziati annullando le missioni dei diplomatici. Secondo Kennedy jr si tratta di una mossa orchestrata dal complesso militare industriale americano, vero padrone del congresso USA e quindi della politica di Washington. “I grandi appaltatori militari vogliono aggiungere continuamente nuovi paesi alla NATO”, ha detto riferendosi al futuro ingresso di Kiev nell’alleanza euro-atlantica. “Perché poi quel paese deve confermare i suoi acquisti militari, cioè le armi della NATO che utilizza e le armi di Northrop Grumman, Raytheon, General Dynamics, Boeing e Lockheed”.
Nel marzo 2022, un mese dopo l’inizio della guerra, “abbiamo impegnato 113 miliardi dollari”. Con gli stessi soldi, ha sottolineato Kennedy jr, “avremmo potuto costruire una casa per quasi tutti i senzatetto di queste paese”. E due mesi fa “abbiamo impegnato 24 miliardi di dollari e ora il presidente Biden ne chiede altri 60”. Ma le grandi spese, ha messo in guardia il nipote di JFK, “arriveranno dopo la guerra, quando dovremo ricostruire tutte le cose che abbiamo distrutto”. Secondo Kennedy si tratta di una mega operazione di riciclaggio di denaro. I soldi che gli Stati Uniti elargiscono all’Ucraina, in realtà, sono soldi che vanno “ai produttori di armi americani”. “Si tratta di uno schema di riciclaggio di denaro” a favore di multinazionali belliche che riconducono a un colosso dell’investimento globale: BlackRock (dal fatturato di 50.000 miliardi di dollari).
Gli aiuti americani a Kiev sono una truffa, ribadisce Kennedy. Tutti i miliardi di dollari dati a Kiev sono “un prestito che non verrà mai rimborsato”. Oltretutto, spiega, trattandosi di prestiti questi avranno delle condizioni specifiche. Quali? “Numero uno, un programma di austerità estrema, in modo che se sei povero in Ucraina, sarai povero per sempre”. “Numero due, il più importante, l’Ucraina deve mettere in vendita tutti i suoi beni di proprietà del governo alle multinazionali. Compresi tutti i suoi terreni agricoli. Ricordiamo che l’Ucraina è il granaio d’Europa. E già ne hanno venduto il 30%. Gli acquirenti erano Dupont, Cargill e Monsanto. Chi pensate che possieda queste società? Sempre BlackRock”. “E poi, a dicembre, il presidente Biden ha consegnato il contratto per la ricostruzione dell’Ucraina. E chi pensate abbia stipulato questo contratto? BlackRock”. Secondo Kennedy Jr stanno speculando sull’Ucraina “proprio di fronte a noi”. “A loro non importa nemmeno più che lo sappiamo, perché sanno che possono farla franca”. Robert Kennedy Jr, dopo aver tentato una corsa da indipendente per le elezioni del 5 novembre, è entrato nella squadra di governo del vincitore Donald Trump. Il tycoon gli ha promesso un incarico alla sanità, ruolo di grande rilevanza per un paese che presenta un sistema sanitario e un welfare al collasso. Tuttavia, date le qualità dimostrate da Kennedy jr e la sua posizione netta riguardo all’interventismo USA nel mondo, sarebbe più intelligente per il 47° presidente degli Stati Uniti ripensare al suo ruolo e metterlo a capo di un ufficio delegato alle questioni internazionali. Solo così Donald Trump potrà dare vera concretezza alla sua politica isolazionista sbandierata in campagna elettorale. 

Foto © Imagoeconomica

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