Con questo provvedimento meno rischi per chi fa stragi, traffico di bambini e omicidi
L'Aula del Senato ha approvato con 83 voti a favore, 49 contrari e un astenuto, il ddl n. 932 - Zanettin (Fi) - che prevede di limitare a 45 giorni, prorogabili solo in casi molto particolari, il periodo nel quale i pm possono effettuare intercettazioni. Restano fuori dalla norma alcuni reati, per esempio quelli che riguardano la mafia e il terrorismo. Il testo ora passerà all'esame della Camera per l'approvazione definitiva. Il ddl, nell'art. unico di cui è composto, propone di aggiungere all'articolo 267, comma 3, del codice di procedura penale il seguente periodo: "Le intercettazioni non possono avere una durata complessiva superiore a quarantacinque giorni, salvo che l'assoluta indispensabilità delle operazioni per una durata superiore sia giustificata dall'emergere di elementi specifici e concreti, che devono essere oggetto di espressa motivazione". In Aula sono stati presentati 33 emendamenti a firma delle forze di opposizione, tutti bocciati.
Il testo di fatto è ingannevole poiché le mafie si sono da tempo adattate alla metodologia criminale dei colletti bianchi, che comprende corruzione, concussione, peculato e traffico di influenze. Di conseguenza, le organizzazioni criminali ora avranno ulteriore spazio di manovra, in quanto non dovranno più preoccuparsi che la magistratura li stia ascoltando dopo il termine dei 45 giorni.
Oltretutto, il ddl non permette agli inquirenti di intercettare oltre il limite previsto chi sta commettendo o ha commesso reati come la strage, l’omicidio, il traffico di esseri umani e quindi anche bambini. Quest’ultimo punto si traduce in una manna per chi lucra sulla pelle dei bambini (pedofilia e sfruttamento sessuale) e per chi organizza anche il cosiddetto ‘turismo sessuale’ ai danni dei minori.
Di tutto questo, in Commissione Giustizia non se n’è parlato prima che il testo arrivasse in aula? No, perché? Perché questo ddl, come ha detto l’ex procuratore generale di Palermo e oggi senatore Roberto Scarpinato durante il suo intervento, non è stato esaminato dalla commissione poiché la maggioranza di governo ha votato per non eseguire le dovute valutazioni.
Seguendo il ragionamento dell’ex magistrato, gli inquirenti, se in quei 45 giorni non avranno la fortuna di acquisire dati rilevanti dalle intercettazioni per comprendere le intenzioni degli indagati, tutto il lavoro verrà vanificato. “Oggi solo un cretino fa un furto in mezzo alla strada - ha spiegato Scarpinato - si può fare un furto nel rapire un'estensione con l'informatica, e si tratta di persone che hanno una capacità criminale che richiede un tempo di investigazione”.
Difatti, con l’approvazione di questo testo “siamo dunque dinanzi a un vero e proprio favoreggiamento del crimine e a un disarmo unilaterale dello Stato, un prezzo enorme che si fa pagare a tutto il Paese per raggiungere il risultato dell'impunità di casta”.
È chiaro quindi che “questo disegno di legge va molto al di là dei suoi fini apparenti” ha detto. Non è infatti un semplice cambio della “diversa disciplina tecnica del regime delle autorizzazioni e delle intercettazioni, ma è un atto politico destinato a indebolire gravemente la capacità dello Stato di garantire un efficace contrasto alla criminalità con gravi ricadute sulla qualità della nostra convivenza civile. Un atto di irresponsabilità nei confronti del Paese che si inserisce in un lucido disegno politico che questa maggioranza governativa persegue sin dall'inizio della legislatura”.
Cioè lo smantellamento “selettivamente, uno dietro l'altro, di tutti gli anticorpi, di tutti i presidi dello Stato contro il dilagare della criminalità dei potenti: politici e pubblici amministratori che piegano il potere pubblico al perseguimento di interessi di grandi e di piccoli lobbisti, affaristi spregiudicati dediti alla predazione sistematica delle risorse pubbliche, riciclatori di capitali sporchi di ogni genere, e via dicendo. Un variegato mondo di colletti bianchi, sempre più spesso legato da segreti matrimoni di interessi con le mafie. Mafie che hanno capito benissimo che oggi per arricchirsi a costo zero bisogna delinquere negli stessi modi in cui delinquono i colletti bianchi, godendo così dei loro medesimi privilegi di impunità di classe”.
Come si giustificherà questo governo fascista davanti alle migliaia di bambini che vengono ogni anno inghiottiti nella tratta della pedofilia e del traffico di organi? Come si giustificherà davanti ai femminicidi, alle violenze di gruppo, alle rapine a mano armata? Addosseranno le colpe alla magistratura e alle Forze dell’Ordine, come solo dei bravi manipolatori sanno fare, cercando di distogliere l’attenzione dalle proprie responsabilità e dalle conseguenze delle scelte politiche fatte.
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