Il laboratorio teatrale della compagnia italo-uruguaiana è oggi un’opera di successo nel cartellone degli eventi nella Città Vecchia di Montevideo
“La invitación”, l'opera di esordio della Compagnia Artistica “Extasia” la cui fondatrice è l'attrice e direttrice teatrale Sonia Bongiovanni, ha tutti gli ingredienti per entrare a far parte del circuito teatrale della città di Montevideo. Una spettacolare proposta teatrale non convenzionale proposta in un insolito spazio scenico della via Piedras 425, nella Città Vecchia della capitale uruguaiana, frutto di un lavoro individuale e collettivo che sorprende e risalta in modo esplicito quanto è insito nella condizione umana. Gli “invitati” vengono portati in platea a vivere letteralmente l’essenza del messaggio dello spettacolo che è quello di conquistare, sedurre ed intrattenere, ma anche di provocare sensazioni emblematiche di una messa in scena tipica dell’umorismo nero e della commedia, con una sfumatura surrealista che, senza eccessi, immerge il pubblico in un'esperienza inedita.
Raccomandarla è un eufemismo. Bisogna vederla. Perché ha interpretazioni di eccezione; perché è ben diretta (Diego Grachot); e perché la drammaturgia (di Christian Almendras e sempre di Diego Grachot) è riuscita a dotare ogni personaggio del proprio universo, in termini di attualità, espressamente collegato all'essere umano di oggi. Un'opera che non può passare inosservata. Un successo molto convincente per “Extasia” il cui debutto promette di più.
"Questo è l'invito a casa di Gastón, che si è trasformata in una sala sperimentale. Abbiamo organizzato una festa a sorpresa per lui. Per celebrare il suo compleanno e i dieci anni della sua fondazione. Amici e familiari vi presentiamo Gastón in questo spazio non convenzionale con una gran degustazione. Cosa vorrà raccontarvi Gastón di sé? Quante vite ha? È importante che arriviate presto. Una volta chiuse le porte, nessuno potrà più entrare”, si legge nella promo dell'opera teatrale che ha aperto i battenti venerdì 4 ottobre.
https://www.antimafiaduemila.com/home/mafie-news/309-topnews/102192-la-invitacion-un-intensa-performance-scenica-e-anticonvenzionale-grande-successo-di-extasia.html#sigProId9366fb4fb9
Ed effettivamente, una volta chiuse le porte della grande casa in via Piedras, tra Misiones e Zabala, non solo nessuno è potuto più entrare, ma al suo interno si sono svolte situazioni di ogni tipo che rendono lo spettatore “l'ospite”, o per essere più chiari, un altro protagonista di una messa in scena dove lo svolgimento non permette ai minuti di scorrere a ritmo lento, ma al contrario, di passare velocemente.
Ogni sezione della storia è presentata con incredibile velocità, in una dinamica interpretativa in sintonia con un testo che continua a sviscerare - e dipanare - ogni inimmaginabile meandro della condizione umana, con tutti i suoi più insospettabili tocchi di umore che fanno sì che la platea, in pochi secondi, passi dall'essere un pubblico attento a un dramma della vita dei nostri giorni, all'essere un osservatore critico di una commedia, anch'essa dei nostri giorni, in cui lo spettacolo scioglie le tensioni e presenta ogni situazione abbracciando sempre gli universi di ognuno dei personaggi, con le loro rispettive storie.
In breve, il successo di un laboratorio teatrale che era in elaborazione già da un anno nello spazio di “Extasia” e di Our Voice, nella Città Vecchia di Montevideo, sotto la guida del direttore e drammaturgo dell'opera Diego Grachot, è stato molto salutare. Ha lavorato alla drammaturgia l'attore e direttore teatrale Christian Almendras, un lavoro congiunto che si è concretizzato il giorno dell'esordio.
Sei gli attori dell'opera. Ognuno ha interpretato il proprio personaggio come fosse se stesso. Due attori sono stati una rivelazione: Loreley Latierro e Mikaela Melo. E poi Daniel Amaral, Anubis Leal, Sofía Aquino e Brian Laguna. Ogni elemento del puzzle scenico ha trovato il proprio spazio in quell'universo creato attorno alla storia di Gastón.
Alcuni interventi hanno suscitato risate, altri riflessione. L’“ospite” si è sentito parte della scena; ha vibrato in ogni scena che aveva sotto gli occhi e come se non bastasse, ha fatto parte delle dinamiche di un'esperienza teatrale che, seppure non convenzionale, ha fatto sì che tutto trascorresse in un clima di empatia verso la storia stessa, verso il cast, lo spazio scenico e, in ultima analisi, verso una compagnia artistica il cui debutto, non lo dubitiamo, è già sulla bocca dei cittadini.
Foto © Compagnia Artistica "Extasia"