Continuano i combattimenti a sud del Libano, gli israeliani non riescono ad avere la meglio su Hezbollah. Unifil: “Impatto umanitario dell’azione di Israele è catastrofico”
Almeno 43 palestinesi sono stati uccisi oggi nella Striscia di Gaza dall’esercito israeliano: lo hanno riferito fonti mediche ad Al Jazeera. Il bilancio include le vittime dell’attacco al campo profughi di Jabalya nel nord della Striscia, che ora sono sette, secondo le stesse fonti. In precedenza la Protezione civile di Gaza aveva annunciato che 17 persone sono morte nell’attacco israeliano a Jabalya.
25 palestinesi, sui 45 assassinati ieri, sono stati uccisi dagli aerei israeliani sui campi profughi di Nuseirat e Bureij, nel centro di Gaza. Il bilancio delle vittime palestinesi nella guerra di Israele a Gaza si avvicina a 42.000 morti, con quasi 100.000 feriti. La vittima civile più giovane è una neonata che è vissuta solo 2 ore, mentre la più anziana aveva 101 anni: lo riporta il Guardian, sulla base di una lista di 34.344 palestinesi uccisi dagli attacchi israeliani. Diffuso dal ministero della Sanità di Gaza, l’elenco contiene nomi, età, sesso e numeri di carta d’identità delle vittime e che copre oltre l’80% dei palestinesi morti finora nel conflitto. Waad Walid Samir al-Sabah, non era ancora nata quando la sua casa è stata colpita da una bomba: sua madre è morta, i medici hanno eseguito un cesareo d’urgenza e Waad è deceduta 2 ore dopo il parto.
Raid e lanci di razzi tra Beirut e Tel Aviv
In Libano questa mattina le forze israeliane hanno lanciato attacchi aerei a Beirut e in tutto il Paese orientale e meridionale. Lo riferisce l’agenzia di stampa libanese Nna. A Beirut viene spiegato - è stata colpita l’area di Tahwitat al-Ghadir, nel sobborgo meridionale di Dahiyeh, mentre nella parte orientale di Baalbek, jet israeliani hanno bombardato edifici residenziali e altre infrastrutture. Nel sud, gli aerei israeliani hanno bombardato villaggi e città nel distretto di Tiro, nonché il villaggio di Arab Salim a Nabatieh.
L’esercito israeliano ha annunciato di aver ucciso a Beirut Suhail Hussein Husseini, comandante del quartier generale di Hezbollah. L’aviazione israeliana ha condotto un attacco sulla base di informazioni di intelligence. Secondo l’Idf, Husseini svolgeva un ruolo cruciale nel trasporto di armi tra l’Iran e Hezbollah ed era responsabile della distribuzione delle armi avanzate tra le unità di Hezbollah. Inoltre, era membro del consiglio della Jihad, organismo della leadership militare di Hezbollah.
Hezbollah, di risposta, afferma di aver preso di mira una base dell’intelligence militare israeliana vicino a Tel Aviv. La fazione libanese ha detto di aver sparato “una salva di razzi alla base di Glilot dell’unità di intelligence militare 8200 alla periferia di Tel Aviv”. Hezbollah ha rivendicato nella notte ulteriori attacchi alle postazioni militari israeliane. Lo riporta Al Jazeera, precisando che il gruppo armato libanese ha affermato di aver sparato raffiche di razzi e missili contro le truppe israeliane a Shlomi, Hanita e Marj, nel nord di Israele. Il bombardamento ha fatto suonare le sirene nella regione e non si hanno notizie di vittime o danni.
La situazione sul campo al confine con il Libano
Le Forze di difesa israeliane hanno annunciato di aver avviato un’operazione terrestre “limitata, localizzata e mirata” contro Hezbollah nella parte occidentale del Libano meridionale. L’operazione terrestre israeliana nel Libano meridionale è iniziata il 30 settembre. Fino ad ora si era concentrata sul lato orientale del confine, dove però è stata più volte respinta dalle truppe di Hezbollah che hanno causato almeno 25 morti tra l’esercito israeliano e quasi un centinaio di feriti. L’Idf afferma inoltre che è la prima volta che una divisione di riserva dell’Idf viene utilizzata in operazioni di combattimento nel Libano meridionale che si unisce alle altre tre divisioni coinvolte nell’offensiva terrestre.
“L’invasione di terra (israeliana) è cominciata da una settimana ma Israele non riesce ad avanzare, e questo dimostra la nostra capacità di resistere”, lo ha detto Naim Qassem, numero due di Hezbollah, in un discorso in diretta tv su al Manar. “Noi li aspettiamo corpo a corpo”, ha ribadito Qassem in riferimento ai militari israeliani. Hezbollah ha affermato inoltre di aver respinto le truppe israeliane che si erano “infiltrate” vicino ad una postazione dell’Unifil, le truppe Onu che presidiano la linea blu al confine tra i due Paesi.
Il numero due di Hezbollah, Naim Qassem, ha dichiarato di sostenere gli sforzi per raggiungere un cessate il fuoco con Israele. “Sosteniamo gli sforzi politici guidati dal presidente (del Parlamento Nabih) Berri che mirano principalmente al cessate il fuoco”, ha detto in un discorso trasmesso dalla televisione del partito al-Manar. La Cnn sottolinea che è la prima volta che il gruppo sostiene pubblicamente la via dei negoziati dall’inizio della guerra. “Una volta raggiunto il cessate il fuoco, la diplomazia potrà occuparsi di tutte le altre questioni e le decisioni potranno essere prese collettivamente”, ha detto Qassem.
Soldati israeliani © Imagoeconomica
Unifil: “Impatto umanitario dell’azione di Israele è catastrofico”
“Oggi, un anno dopo” il 7 ottobre, “gli scontri a fuoco quasi quotidiani si sono trasformati in una implacabile campagna militare il cui impatto umanitario è a dir poco catastrofico”. Lo afferma in una nota la coordinatrice speciale delle Nazioni Unite per il Libano Jeanine Hennis-Plasschaer in una dichiarazione su X. “Con i costanti bombardamenti israeliani ormai parte integrante della vita quotidiana in Libano, e con gli Hezbollah che lanciano raffiche di razzi e missili contro Israele, troppe persone stanno pagando un prezzo inimmaginabile, con molti morti e feriti e centinaia di migliaia di sfollati”, conclude la coordinatrice.
“Decine di mezzi israeliani vicino a base Unifil”
Fotografie satellitari mostrano una significativa presenza dell’esercito israeliano, tra cui truppe e veicoli, vicino alla base delle forze di pace Onu a Maroun al-Ras, nel sud del Libano. Lo scrive Al Jazeera, secondo cui le immagini mostrano 40 veicoli militari posizionati in fortificazioni di terra attorno al quartier generale della missione Onu. L’area - continua l’emittente - ha visto la costruzione di una strada e scavi del terreno vicino alla base. Le truppe dell’Unifil hanno lanciato l’allarme nei giorni scorsi dopo che l’esercito israeliano si è schierato vicino a una postazione della missione a sud-est di Maroun al-Ras. Ieri Hezbollah aveva accusato Israele di usare i militari di Unifil “come scudi umani".
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