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La nuova compagnia italo-uruguaiana propone uno spettacolo non convenzionale, in uno spazio di trasformazione sociale

Uruguay. Ai microfoni di una stazione radio comunitaria, Radio Vilardevoz, è stato annunciato il primo spettacolo della compagnia “Extasia”. Durante la trasmissione si è parlato dell'arte non convenzionale e allo stesso tempo del suo debutto teatrale come Compagnia Artistica, il prossimo venerdì 4 ottobre, alle 21, a Montevideo con l'opera “La invitación” all’interno dello spazio culturale di Piedras 425. Extasia è una compagnia artistica che crea, organizza e gestisce progetti nell'ambito dell’arte scenica, dell'educazione artistica, della produzione musicale e della produzione audiovisiva, con una visione dell'arte come espressione di rivoluzione e di trasformazione sociale.
Negli studi di Radio Vilardevoz erano presenti i fondatori di Extasia, Sonia Bongiovanni e Diego Grachot. I due attori si sono espressi approfonditamente e senza convenzionalismi sul senso dell'opera che sarà presentata tutto il mese di ottobre. La drammaturgia è stata affidata a Christian Almendras e Diego Grachot che è inoltre il direttore dell'opera, con la partecipazione di Daniel Amaral, Loreley Latierro, Sofía Aquino, Micaela Melo, Anubis Leal e Brian Laguna.

Animati durante tutto il loro intervento dall’essenza più profonda di Extasia e del suo obiettivo, che nasce dall'esperienza di lavoro e collaborazione tra artisti membri dell'organizzazione politico-sociale Our Voice il cui obiettivo è creare una comunicazione artistica che coinvolga il pubblico come parte della performance scenica, al fine di motivarlo alla riflessione sulla realtà sociale, umana e filosofica, tanto Bongiovanni come Grachot hanno attirato l'attenzione dell'udienza e quella dei conduttori del programma radio.
Negli studi di Radio Vilardevoz si è andato oltre alla presentazione di due artisti e di una compagnia teatrale; hanno fatto vivere l'essenza dell'arte in convivenza con l'arte in sé stesso, con l'arte di “avanguardia”, come si direbbe negli anni ‘70; con l'arte destrutturata, e puramente anticonvenzionale, se può passare il termine, con l'arte scenica all’interno di uno spazio destinato alla trasformazione sociale.


ov radio vilardevoz 1

Con la “pazzia” dell'arte in un’intensa rivoluzione culturale - più che necessaria nella società uruguaiana e nella comunità mondiale - le parole nello studio fluivano in tono puramente teatrale, in attesa del prossimo esordio, e fluivano anche in tono di attivismo vero e proprio, esclusivo, e più che urgente, in riferimento ad Our Voice e le origini di Estasia.
Sonia Bongiovanni, attrice e direttrice teatrale, ha messo le carte sul tavolo: “La compagnia esordisce ora con questa opera che stiamo per presentare. Extasia nasce dallo scambio tra Diego e me, ed altri artisti che formavano e formano ora parte dell'organizzazione Our Voice, un'organizzazione politica sociale che realizza opere teatrali, interventi, creazioni artistiche, produzioni.
Abbiamo fondato un nuovo spazio artistico, libero nella espressione, aperto agli artisti, alle compagnie che vogliano collaborare. Extasia nasce così, come un sogno di due attori, direttori di teatro che vogliono fondare la propria compagnia, e vogliono portare avanti le proprie produzioni. Credere un po' in questo sogno che significa poter vivere dell'arte, della nostra stessa professione e difendere il teatro, l'arte come area di conoscenza e lavoro giorno per giorno. Questo è il nostro sogno ed Extasia nasce con questo obiettivo”.
Dalla mano del conduttore di Radio Vilardevoz l'attore e direttore teatrale Diego Grachot ha condiviso con i radioascoltatori la storia dell'opera che farà esordio il prossimo 4 ottobre, qualificandola come un’“opera non convenzionale”.

“L'opera si chiama 'La Invitación’ (L’Invito, ndr). Nasce da un processo artistico che io stavo facendo già da un anno con attori di quel momento. Un processo di un anno che ci ha portato a una espressione artistica di alcuni fattori scenici realizzati in quell’anno. Alla fine del corso ci siamo detti che bisognava andare oltre, erano piaciute molto quelle piccole scene, momenti nati dalla spontaneità, dalla creatività.


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Noi abbiamo improvvisato molto. E così sono nate molte creazioni spontanee. L'inconscio dell'attore, l’improvvisazione fanno sorgere tante cose che l'attore vuole dire, raccontare, esprimere. L'arte serve a questo. L'artista vuole esprimere tante cose che a volte non rispondono ad un tema, ma vengono da dentro, sente la necessità ed è da lì che sorge l'impulso per dare vita a questa opera. Poi sì, ci siamo uniti con Christian Almendras e abbiamo dato all’opera un’impronta più drammaturgica.

Questa opera che non è convenzionale, che si sviluppa in uno spazio non convenzionale, è un'opera dove il pubblico è se stesso un personaggio all’interno della stessa. È un invito ad una festa in atto, ed è molto importante che gli attori siano lì presenti insieme al pubblico. Perché il pubblico può permettersi di intrattenersi, ballare, può parlare con gli attori. Quindi gli attori devono partecipare ad una interazione costante”.
Le parole della fondatrice del Movimento Culturale e Artistico Internazionale, oltreché direttrice di Extasia, hanno significato per i presenti un messaggio molto eloquente diretto alla comunità, che nasce dall'arte, dalla trasparenza dell'attivismo sociale dei nostri giorni, a favore della libertà, nella espressione dell'arte, della cultura e della lotta sociale.

“Our Voice è un'organizzazione politica sociale presente qui a Montevideo da diversi anni, insieme ai nostri gruppi in Italia, Paraguay ed Argentina. Qui a Montevideo come Our Voice abbiamo organizzato grandi attività artistiche, culturali e musicali, come la 'Famfarria' una giornata insieme a diversi artisti e gruppi. Attività organizzate da Estasia, ed anche attività di militanza, educazione sociale, attivismo, sempre con una messa a fuoco sociale.
Per credere nello strumento artistico, nell'arte, nella cultura, nell'educazione. Per portare avanti cambiamenti sociali ed una trasformazione sociale, soprattutto nelle persone, denunciando anche ingiustizie sociali. Questo è lo spazio di Our Voice, con il quale collaboriamo come Extasia. Ed Extasia nasce per essere uno spazio puramente artistico nel quale tutte le persone possano esprimersi artisticamente e credere al fatto che già dall'arte in sé, già l'arte in sé ha quel potenziale di cambiare il mondo, di portare avanti una trasformazione perché trasforma costantemente. È dall'improvvisazione e dall'arte che crediamo che potremo continuare a sopravvivere”.

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