Questo articolo, che riproponiamo ai nostri lettori, è stato scritto in data 27-09-2024.
Era la repubblica di San Marino il centro di 'ripulitura' del denaro.
Circa 16 anni dopo i fatti oggetto di indagine, la giustizia riesce ad emettere un verdetto riguardante una delle piaghe delle attività illegali radicate a Prato, il "lavaggio del denaro invisibile", che fa della città toscana una delle centrali del riciclaggio in Italia. Tre persone - due italiani ed un cinese - sono state condannate dal tribunale di Prato per fatti che risalgono al 2008 e al 2009 su richiesta della procura di Prato da poco guidata dal procuratore della repubblica Luca Tescaroli.
I tre avrebbero tratto profitti per quasi 4 milioni di euro da numerose attività illegali.
La sentenza di condanna per riciclaggio è del 19 luglio scorso, ma solo oggi è stata evidenziata dalla procura con un comunicato stampa firmato da Tescaroli.
I due italiani, Luciano e Lorenzo Cardelli, padre e figlio con base nella Repubblica di San Marino, in località Borgo Maggiore, avrebbero rivestito il ruolo di intermediari attraverso una loro società e sono stati condannati a 9 anni di reclusione. Per Shengwei Hu, cinese di 41 anni, titolare di una società di money transfer con sede legale a Sesto Fiorentino (Firenze), i giudici hanno pronunciato una condanna a 8 anni. Le indagini hanno fatto luce sul fatto che il denaro veniva raccolto e mosso tramite i money transfer verso San Marino, dove gli intermediari lo 'ripulivano' tramite il sistema bancario sanmarinese e poi veniva inviato in Cina.
Le ricevute sequestrate ai money transfer - una rete di punti dislocati in tutta Italia - sono risultate intestate a cinesi che sarebbero risultati ignari dell'uso della propria identità, oppure a nominativi fittizi.
È stata infine disposta dai giudici la confisca di oltre 3 milioni 800mila euro. La vicenda, spiega il procuratore Tescaroli, si colloca nel contesto di forte radicamento nell'area di Prato della criminalità cinese, ma il lungo decorso del tempo per arrivare alla sentenza ha fatto scattare la prescrizione per l'accusa di associazione a delinquere. Imputati minori - tuttavia non inseriti nel meccanismo di riciclaggio a San Marino - sono stati prosciolti per reati tributari e assolti 'perché il fatto non sussiste' dalle accuse, a vario titolo, di appropriazione indebita aggravata e riciclaggio, contrabbando, truffa, furto.
Foto © Imagoeconomica
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- Luca Grossi