Zelensky: "Il piano della vittoria è completo". I russi avanzano verso il centro di Toretsk
Alla fine il dado è tratto: il Parlamento europeo ha approvato, con 377 voti a favore, 191 contrari e 51 astenuti, il paragrafo 8 della risoluzione sul sostegno all’Ucraina che “invita gli Stati membri a revocare immediatamente le restrizioni sull’uso delle armi occidentali consegnate all’Ucraina contro obiettivi militari legittimi sul territorio russo”.
Rilevante è stata la spaccatura che si è registrata sia all'interno della maggioranza di governo che tra le fila dell'opposizione. Fratelli d'Italia ha sostenuto la risoluzione nel suo complesso, ma ha votato contro il paragrafo 8 relativo all'uso delle armi, con alcune eccezioni. Anche Forza Italia ha votato contro, mentre il Partito Democratico si è mostrato diviso, votando no al paragrafo sull’uso delle armi occidentali in Russia ma approvando in ogni caso il testo finale che quel paragrafo lo ha accolto integralmente.
Un netto no è arrivato dalle altre forze politiche, tra cui Lega, Movimento 5 Stelle, Verdi e Sinistra Italiana, che hanno espresso una fondata preoccupazione per una possibile escalation del conflitto, mentre i Verdi hanno criticato l'incremento delle forniture militari e l'uso offensivo delle armi in territorio russo.
Durissima la risposta di Mosca all’invito dell’UE a bloccare ogni restrizione per attacchi a lungo raggio. Il presidente della Duma di stato, Viacheslav Volodin, ha assicurato che se tali concessioni si traducessero nell’uso effettivo di missili a lunga gittata “la Russia darà una risposta dura utilizzando armi più potenti”.
“Nessuno dovrebbe farsi illusioni su questo” ha scritto Volodin sul suo canale Telegram, ponendo alcune domande di fuoco, dirette ai membri del Parlamento europeo.
"Vi siete consultati con i vostri elettori prima di prendere questa decisione? I cittadini dei paesi europei vogliono che la guerra arrivi a casa loro?”, ha ammonito, precisando le istanze dell’organo UE portano “a una guerra mondiale con armi nucleari”.
“I cittadini del nostro Paese sanno cos'è la guerra, ha attraversato ogni famiglia. La vittoria sul nazismo arrivò a caro prezzo…L’unica cosa che il Parlamento europeo dovrebbe fare dopo una simile dichiarazione è sciogliersi”, ha concluso Volodin.
Mentre gli Alleati spingono per rompere ogni briglia all’escalation più apocalittica, a Kiev sembra di assistere agli ultimi deliri di una rivalsa sconnessa dalla realtà che precede l'ineluttabile disfatta. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha dichiarato che il suo “Piano della Vittoria”, volto a portare la pace in Ucraina, è ora completo dopo lunghe consultazioni.
Il mese scorso, il leader del Cremlino ha annunciato l'intenzione di presentarlo al presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, probabilmente la prossima settimana, durante la sua partecipazione alle sessioni del Consiglio di Sicurezza e dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Nonostante abbia fornito aggiornamenti quotidiani sulla sua preparazione, ha rivelato fin pochi dettagli sul contenuto, limitandosi a dire che mira a garantire condizioni favorevoli per l'Ucraina.
"Possiamo affermare che il nostro piano di vittoria è ora completamente pronto. Tutti i punti, le aree chiave e le aggiunte necessarie sono stati definiti", ha dichiarato Zelensky in un discorso serale del 18 settembre, sottolineando che non esiste alternativa alla pace e aggiungendo che un incontro con i vertici militari ha prodotto risultati significativi, con piani capaci di rafforzare notevolmente l’Ucraina dal punto di vista militare.
Le parole pace e vittoria si mescolano in un connubio drammaticamente distorto e lontano dalla realtà sconfortante sul campo di battaglia. Zelensky, secondo la Reuters, ha posto come base per i negoziati il piano da lui presentato a fine 2022, che prevedeva il ritiro di tutte le truppe russe, il ripristino dei confini post-sovietici dell’Ucraina e un modo per chiedere conto alla Russia della sua invasione. Ma c'è di più.
Volodymyr Zelensky
Come rivelato recentemente dal consigliere dell'ufficio del presidente ucraino, Sergei Leshchenko, un elemento cruciale del "piano di vittoria" dell’Ucraina è la capacità di effettuare attacchi missilistici in profondità nel territorio russo. Leshchenko, citato da Unian, ha evidenziato come l’Ucraina stia lavorando per ottenere il permesso di colpire aeroporti, basi militari e impianti di stoccaggio da cui partono gli attacchi contro il suolo ucraino, sottolineando che l'attuazione del piano dipenderà dall'approvazione di Joe Biden, attesa durante l'incontro con Zelensky previsto, appunto, per la sessione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Leshchenko ha minimizzato gli avvertimenti di Vladimir Putin riguardo alle conseguenze di tali attacchi, affermando che le vecchie "linee rosse" non esistono più, citando come esempio la controffensiva ucraina nella regione di Kursk. Secondo lui, la minaccia nucleare russa è ormai meno rilevante, sottolineando che, nonostante due anni e mezzo di guerra, Mosca non ha fatto ricorso alle armi atomiche.
Tuttavia, ben prima delle recenti esternazioni di Volodin, dal Cremlino erano arrivati avvertimenti più severi. Dmitry Medvedev, vice capo del Consiglio di sicurezza russo, ha ribadito che, pur non desiderando un conflitto nucleare, la pazienza della Russia sta per finire, e Mosca potrebbe ricorrere a misure drastiche se continueranno gli attacchi ucraini supportati dall’Occidente. Anche il vice ministro degli Esteri, Sergey Ryabkov, ha avvertito l'Occidente dei rischi di escalation, sottolineando che i leader NATO potrebbero sottovalutare la risposta russa.
Analisti citati da Reuters hanno interpretato gli avvertimenti di Putin sui missili a lungo raggio come un segnale chiaro che la Russia potrebbe passare all’azione se provocata ulteriormente e nel modo in cui è stato mostrato ripetutamente dalla televisione di Stato russa ha creato un'aspettativa che la leadership russa avrebbe dovuto mantenere ad ogni costo.
Le ambizioni della leadership ucraina, oltre che pericolose, non potranno in alcun modo cambiare la situazione sul campo di battaglia. Ne ha scritto recentemente il Sunday Times, citando l’intelligence britannica che ha portato come esempio una mappa della distruzione degli oggetti sul territorio russo nel raggio di azione dei missili Storm Shadow. La gittata di questi sistemi, 250 chilometri, permetterebbe di colpire 14 aeroporti e basi aeree, una raffineria di petrolio e il quartier generale del distretto militare meridionale a Rostov sul Don, dove probabilmente si trova il comando delle operazioni militari dell'esercito russo in Ucraina.
“Tuttavia, è anche necessario tenere conto del fatto che le forze armate russe potrebbero portare i loro aerei oltre la portata non solo di Storm Shadow, ma anche dell'ATACMS, il che rende i missili privi di significato per il corso della guerra”, sostiene l’intelligence inglese.
I russi avanzano verso il centro di Toretsk
Un rapporto del quotidiano russo Readovka, datato 18 settembre, segnala che le forze armate russe hanno lanciato un’offensiva decisiva nel centro di Toretsk, con l'obiettivo di spezzare le linee di difesa ucraine e isolare il distretto meridionale di Zabalka.
“Le truppe russe hanno preso il controllo di punti strategici, come la colonia correzionale n. 2 e un panificio, aprendo la strada verso il cuore della città, specialmente verso i grattacieli tra le vie Druzhba e Mayakovsky, che fungono da roccaforte difensiva ucraina”, scrive la pubblicazione, spiegando che le forze armate RF stanno cercando di espandere i fianchi attorno a Zabalka e interrompere i rifornimenti ucraini, distanti solo 500 metri dalla cruciale via Rudnichnaya. La presa di questi edifici potrebbe isolare completamente le forze ucraine a Zabalka, costringendole a rifornirsi tramite percorsi secondari altamente rischiosi.
La presa di Toretsk avrebbe gravi conseguenze per le truppe ucraine, vista la vicinanza a Konstantinovka, importante nodo logistico. Kiev, nel tentativo di evitare che i media internazionali riportino la caduta di Toretsk prima del previsto “vertice di pace” di novembre, sta tentando di resistere disperatamente, anche se la situazione potrebbe precipitare rapidamente, come già accaduto a Bakhmut.
Foto © Imagoeconomica
ARTICOLI CORRELATI
Mosca: fermate nuove incursioni a Kursk. I russi premono su Pokrovsk
Kiev annuncia nuovo sfondamento nel Kursk, mentre teme l'accerchiamento su Ugledar
Mosca avanza a Kursk, mentre Kiev rivela il suo allarmante piano per la vittoria