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Ordinata la riesumazione della salma dell’ex parlamentare di Fi e della madre. Entrambi sono morti nel 2022 negli Emirati a tre mesi di distanza

La morte improvvisa di Amedeo Matacena (in foto), ex parlamentare di Forza Italia fuggito negli Emirati Arabi dopo la condanna definitiva per concorso esterno, ha sorpreso tutti in Italia. Per vederci chiaro la procura di Reggio Calabria aveva aperto un fascicolo per il decesso di Matacena (ufficialmente morto per infarto il 16 settembre 2022, giorno del suo compleanno) e ora c’è una prima indagata. Stando a quanto ha appreso l'ANSA, infatti, il sostituto procuratore Sara Parezzan ha iscritto nel registro degli indagati la contessa Maria Pia Tropepi, di 43 anni, l'ultima moglie dell'ex parlamentare di Forza Italia. Donna con cui diceva essere felicemente sposato. Amedeo Matacena si trovava a Dubai dopo essere stato condannato per concorso esterno con la ‘Ndrangheta rimediata nell'ambito del processo "Olimpia" che aveva fatto luce sui suoi rapporti con le cosche mafiose reggine. E a breve avrebbe potuto tornare in Italia da cittadino libero, senza aver mai scontato nemmeno un giorno di carcere, dato che il nostro Paese non è mai riuscito a ottenere l'estradizione nonostante Italia e UAE nel 2015 abbiano firmato accordi bilaterali di estradizione e di assistenza giudiziaria (entrati in vigore nell'aprile 2019). Anche Raffaela De Carolis, madre del pregiudicato, si trovava negli Emirati e anche lei è morta nel 2022, il 18 giugno, tre mesi prima del figlio. Un caso? Difficile stabilirlo al momento. Certo è che i sospetti sono molti. E il fatto che Matacena in poco tempo avrebbe potuto tornare in Italia da uomo “libero” - a giugno 2023 la sua condanna definitiva allo scadere dei dieci anni, sarebbe diventata inesigibile - potrebbe aver impensierito qualcuno.
L’avvocato Corrado Politi che per anni ha difeso proprio Matacena a L’Espresso aveva detto quanto segue: "Magari Amedeo voleva rientrare in Italia per parlare. Non da pentito perché a giugno sarebbe stato libero ma per una collaborazione di tipo dichiarativo. Forse qualcuno lo ha voluto bloccare". 


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Amedeo Matacena con Maria Pia Tropepi


Del resto Matacena, politico di lungo corso e figlio dell’omonimo armatore della Caronte, era uno che sapeva molto. Qualche anno fa l'ex parlamentare aveva rilasciato dichiarazioni "minacciose": "Se dovesse succedere qualcosa a me o ai miei familiari, verrebbero consegnati e pubblicati in Italia i numeri dei conti correnti svizzeri sui quali sono state depositate le somme delle tangenti dell’affare Telekom Serbia”. E poi ancora: “Me li ha dati un broker amico mio che ha fatto l’operazione per conto di tre politici della sinistra italiana. È stranamente morto quando aveva meno di 60 anni. Di morti strane purtroppo ne ho viste. I nomi dei politici titolari di quei conti? Li potete ricavare dalle indagini che sono state fatte a suo tempo”.
Intanto, oltre che alle parti offese, i fratelli e i figli di Matacena, nei giorni scorsi la Procura ha notificato l'avviso di riesumazione delle salme e di accertamenti tecnici non ripetibili a Maria Pia Tropepi che, attraverso il suo legale, ha nominato un consulente di parte per assistere all'autopsia. La donna, originaria di Lamezia Terme, ancora vive tra Dubai e l'Italia. Nelle settimane successive alla morte del marito si era opposta al rimpatrio della salma di Matacena sostenendo che l'ex parlamentare aveva espresso il desiderio di essere cremato. Cosa che non è poi avvenuta per volontà dei figli che hanno seppellito il padre nel cimitero di Formia e per l'intervento della magistratura.
I figli dell'ex politico hanno 35 anni e 24 anni, il primo Amedeo jr, stesso nome del padre, è nato da Alessandra Canale, un tempo nota come "signorina Buonasera", attrice e presentatrice tv, il secondo, Athos, è figlio di Chiara Rizzo, che fu accusata con l’ex ministro Claudio Scajola di "schermare" il patrimonio del marito per scongiurarne il sequestro da parte dei magistrati. E a proposito di patrimonio i figli sospettano che dietro l'ipotesi di omicidio ci sia proprio l’appropriazione dei beni di Matacena che non sono ancora stati quantificati. Intanto le autopsie dei due cadaveri inizieranno il prossimo primo ottobre. 
Il sospetto della Procura, guidata dal reggente Giuseppe Lombardo (dopo la nomina di Giovanni Bombardieri alla Procura di Torino, ndr), sembra essere quella di un doppio avvelenamento. Solo l’autopsia potrà dissipare ogni dubbio.

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