La consigliera in quota Fratelli d'Italia del Cms Rosanna Natoli ha presentato mercoledì alla Segreteria generale del Comitato di presidenza una richiesta di annullamento di tutte le delibere di plenum del 17 luglio 2024, quindi anche quella che riguarda la nomina del nuovo procuratore capo di Catania Francesco Curcio.
Nel testo l’avvocata siciliana chiede al vicepresidente Fabio Pinelli, al Comitato di presidenza e agli altri consiglieri l'”annullamento e/o revoca in autotutela delle delibere trattate durante il plenum del 17 luglio 2024, e in specie della delibera di conferimento dell’ufficio direttivo di procuratore di Catania al dott. Curcio, confidando che per il futuro la sottoscritta, eletta, si sottolinea, dal Parlamento in seduta comune, possa esercitare le proprie prerogative consiliari libera da qualsivoglia condizionamento esterno e da atti ostruzionistici sperimentati nelle precedenti consiliature”.
Il contenuto della richiesta, come riportato dagli organi di stampa che citano fonti del Csm, è motivato dal fatto gli sarebbe stato impedito di partecipare alla seduta con azioni che l'hanno "terrorizzata, forzata e violentata psichicamente da parte dei consiglieri di Area e di Md".
La sua assenza, almeno sulla carta, risulta decisiva: Curcio venne votato con 14 voti contro 13.
Per quanto riguarda la votazione di Curcio la consigliera riferisce inoltre che la "è stata inficiata dalla lesione del diritto alla sottoscritta di partecipare alla seduta e far valere il proprio voto”.
Natoli, vicinissima al presidente del Senato Ignazio La Russa, alcuni mesi fa è stata accusata di aver rivelato atti di inchiesta alla magistrata Maria Fascetto Sivillo, condannata dal tribunale di Messina, che doveva affrontare un provvedimento disciplinare.
Nei prossimi giorni l’organo dovrebbe votare sulla sua sospensione della carica.
La ricostruzione di Natoli del plenum del 17 luglio
Natoli, come riportato dal 'Fatto', ricostruisce quelle ore: “Il 17 luglio 2024, data fissata per il plenum in cui vi era all’ordine del giorno, fra l’altro, la nomina del procuratore della Repubblica di Catania, mi sono recata al Csm per partecipare ai lavori consiliari. Non appena arrivata nella mia stanza, si sono ivi catapultati i consiglieri: Bertolini, Giuffrè, Eccher ed Aimi (laici eletti dai partiti di centrodestra, ndr). Mi veniva riferito che la consigliera Francesca Abenavoli, a nome di tutto il gruppo di Area e di Md, aveva comunicato al vicepresidente che qualora fossi entrata in aula consiliare per partecipare ai lavori del plenum avrebbero, in apertura ed in collegamento con Radio Radicale, diffuso, mediante lettura, la trascrizione del contenuto della chiavetta Usb depositata dalla Fascetto Sivillo e, conseguenzialmente, richiesto pubblicamente le mie dimissioni e inviato gli atti in Procura".
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