A Tel Aviv 500mila manifestanti, indetto uno sciopero. Netanyahu: “Chi sciopera sostiene Sinwar”. A Gaza un raid colpisce una scuola e uccide 11 palestinesi
I corpi di sei ostaggi israeliani sono stati ritrovati sabato dai soldati del IDF a Rafah, nella Striscia di Gaza. Appartengono a Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, cittadino israeliano e americano, volto simbolo della campagna per la liberazione degli ostaggi. Ori Danino, 25 anni, Almog Sarusi, 27 anni, e Alexander Lobanov, 33 anni, tutti presi al Nova party, e Carmel Gat, 40 anni, terapista, portata via da Be’eri. Tre di loro erano nelle liste di quelli che avrebbero dovuto essere rilasciati nell’accordo in discussione da settimane.
Ieri, mezzo milione di israeliani sono scese in strada per protestare contro l’ennesimo fallimento del governo Netanyahu, accusato di essere responsabile delle morti degli ostaggi per non accettare un cessate il fuoco con Hamas. Nella mattinata di ieri il sindacato dei lavoratori pubblici Histadrut ha anche indetto uno sciopero generale. Azione contestata dal governo di Benjamin Netanyahu che ha presentato una richiesta al tribunale per ottenere una sentenza contro l’iniziativa. E ha ottenuto il risultato sperato: il presidente del tribunale del lavoro ha ordinato la fine dello sciopero alle 14.30 ora locale. Sul fronte delle trattative arriva la frecciata di Joe Biden a Netanyahu: un accordo finale per il rilascio degli ostaggi, ha detto, è molto vicino, ma Bibi non sta facendo abbastanza.
Centinaia di manifestanti hanno bloccato la via Ibn Gvirol a Tel Aviv, la città nella quale le proteste sono state più forti a causa della presenza dei palazzi governativi, chiedendo al governo di raggiungere un accordo per liberare gli ostaggi tenuti da Hamas a Gaza, in mezzo alla rabbia pubblica per la gestione della guerra da parte del governo. I manifestanti si sono radunati anche allo svincolo di Shilat, vicino a Modìin, e hanno bloccato una strada nella città settentrionale di Rosh Pina. Dall’altra parte, si registrano anche contromanifestazioni a favore dell’esecutivo, con circa 100 persone del Gvura e del Tikva Forum che hanno marciato stamattina dalla Corte Suprema verso la Knesset, gridando slogan come “non ci fermeremo finché non avremo la vittoria”. In testa al gruppo, Yehoshua Shani, il padre del defunto capitano Uri Shani, ucciso in battaglia a Kissufim il 7 ottobre. I dimostranti si sono fermati di fronte all’ufficio del primo ministro per mostrare il loro sostegno alla operazione contro Hamas a Gaza.
Il ministro delle Finanze, Bezalel Smotrich, si è spinto oltre affermando che i lavoratori che hanno aderito allo sciopero in Israele non saranno pagati, precisando di aver già dato disposizioni al Tesoro. “Mi dispiace che il presidente dell’Histadrut, invece di scegliere di sostenere lo Stato di Israele in questi tempi difficili contribuendo a rafforzare l’economia israeliana, sostenere le imprese e sostenere i riservisti, stia effettivamente realizzando il sogno di Sinwar - ha aggiunto Smotrich - Invece di rappresentare i lavoratori israeliani, sceglie di rappresentare gli interessi di Hamas”. Netanyahu ha detto che “lo sciopero è una vergogna. State dicendo a Sinwar ‘avete ucciso sei persone, qui noi vi sosteniamo’”. Le famiglie degli ostaggi, però, chiedono alle persone di non demordere e continuare a manifestare: “Chiediamo al pubblico di continuare a partecipare alle manifestazioni per il rilascio degli ostaggi. Questo non è uno sciopero, è il salvataggio dei 101 ostaggi che sono stati abbandonati da Netanyahu”.
L’uccisione dei sei ostaggi e il conseguente annuncio del premier israeliano di rimanere fermo sulle sue posizioni e non voler quindi concessioni sulla presenza delle Idf nel corridoio Filadelfia rischiano di provocare una rapida esplosione della violenza in Cisgiordania, con i blitz d’Israele già in corso da settimane. Il vicepresidente dell’ufficio politico del partito armato palestinese, Khalil al-Hayya, ha dichiarato che i sei ostaggi israeliani ritrovati morti nel sud della Striscia sarebbero ancora vivi se Israele avesse accettato un accordo di cessate il fuoco. In un’intervista ad Al Jazeera, il leader islamista ha sostenuto che Hamas ha mostrato flessibilità nei negoziati - anche riducendo il numero di prigionieri palestinesi di cui chiedeva il rilascio e accettando la proposta presentata dal presidente americano Joe Biden e sostenuta dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu -, ma il premier Netanyahu ha risposto a questa disponibilità con evasione e nuove condizioni, tra cui l’insistenza sul mantenimento dei soldati nei corridoi di Netzarim e Filadelfia. Al-Hayya ha sottolineato quindi che non ci sarà alcun accordo senza che le forze israeliane si ritirino da queste zone.
Benjamin Netanyahu
Netanyahu, come detto, tira dritto e promette una dura vendetta nei confronti dei responsabili delle esecuzioni dei sei ostaggi. Ha chiesto di rispondere in modo “rapido, netto e pesante. Dobbiamo dire chiaramente che risponderemo con estrema forza. La prima cosa che deve essere fatta è portare entro 24-48 ore delle raccomandazioni per esigere un prezzo pesante, netto e molto rapido da Hamas. Se non lo facciamo, vedremo altri omicidi di questo tipo”.
I Paesi mediatori, intanto, cercano di accelerare nel tentativo di arrivare a una tregua a Gaza che permetta alle agenzie umanitarie di portare soccorso alla popolazione, nel tentativo di tenere le parti allo stesso tavolo. Gli Usa stanno così continuando a discutere con Egitto e Qatar dei contorni di un accordo finale su Gaza da “prendere o lasciare” che presenteranno alle parti nelle prossime settimane: un eventuale rifiuto potrebbe segnare la fine dei negoziati guidati dagli americani, secondo un alto dirigente dell’amministrazione Biden, citato dal Washington Post. “Non si può continuare a negoziare. Questo processo deve essere interrotto a un certo punto”, ha affermato la fonte, secondo cui il ritrovamento dei corpi di sei ostaggi uccisi non fa deragliare l’accordo ma casomai “dovrebbe aggiungere ulteriore urgenza in questa fase di chiusura, in cui eravamo già”. Nel frattempo i funzionari sanitari di Gaza riportano di un attacco aereo israeliano che ha preso di mira un gruppo di poliziotti in una scuola che ospitava sfollati palestinesi ha ucciso almeno 11 persone. "Undici persone, tra cui una donna e una ragazza, sono state uccise quando un attacco aereo israeliano ha colpito la scuola Safad a Gaza City che ospitava sfollati", ha detto all'Afp il portavoce dell'agenzia di difesa civile Mahmud Bassal, aggiungendo che anche diverse persone sono rimaste ferite.
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