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Intervista allo storico avvocato dei pentiti (Prima parte)

"Il Governo dovrebbe fare un decreto in cui dichiarano non confiscabili le somme date per il 'progetto di vita', liquidate in base alla legge, ai collaboratori di giustizia senza più programma di protezione". E' l'appello dell'avvocato Luigi Li Gotti, che nella sua lunga carriera ha difeso pentiti come Tommaso Buscetta, Totuccio Contorno, Giovanni Brusca, Francesco Marino Mannoia e Gaspare Mutolo, rispetto a quanto sta avvenendo oggi attorno alla legislazione sui collaboratori di giustizia. 
A trentadue anni dalle stragi si sta tornando pericolosamente indietro.
E' sempre più evidente come anche questo importantissimo istituto sia stato nel tempo svilito nella sua essenza ed oggettivamente depotenziato da quelle stesse Istituzioni che dovrebbero incentivarlo.


intervista li gotti int 2

Ultimo caso è l'operazione svolta dall'Agenzia delle Entrate che confisca quei che spettano ai pentiti nell'ambito di una capitalizzazione prevista per finanziare il proprio "progetto di vita", sia esso l'acquisto di una casa o un progetto di lavoro.
In questo modo, la collaborazione perde qualsiasi appeal “economico” perché nessun malavitoso deciderebbe di iniziare un percorso di cooperazione con la magistratura sapendo che, alla fine, si ritroverà senza nemmeno il letto... Peraltro, la nuova normativa prevede pure che la casa venga necessariamente intestata al collaboratore e non più a sua moglie, come quasi tutti hanno fatto in questi decenni. 
Dunque, dopo aver contribuito al disvelamento di vari delitti, fatti e misfatti, si trovano senza avere più nulla.


intervista li gotti int 1

Così si mette a rischio il futuro dell'istituto da sempre decisivo nel contrasto alla mafia come spiegato da vari addetti ai lavori.
"Questo sistema che si è messo in moto - dice Li Gotti - è un freno totale a nuove collaborazioni. Chi dovesse decidere di collaborare, pensando a quello che succede dopo che la sua collaborazione non serve più, e che viene messo in mezzo ad una strada, ci pensa mille volte prima di collaborare. Quindi da una parte si incide sulla possibilità di raccogliere e sollecitare le collaborazioni con la giustizia e dall'altra parte i collaboratori vengono esposti al rischio di ritorsioni".
Nel corso dell'intervista, ovviamente, vengono sviluppati anche altri temi che vi proporremo in particolare nella seconda parte. Un'analisi a 360° per capire il presente, ma anche il futuro, della lotta alla mafia.

Buona visione.

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