"Devi smetterla di occuparti dei figli degli altri". E' questo il contenuto delle minacce rivolte alla procuratrice capo di Palermo per i minorenni, Claudia Caramanna, che segue anche i figli dei boss di Mafia. Ne riferisce il quotidiano la Repubblica di Palermo. Quelle minacce erano contenute in un foglio con una croce lasciato all'interno di un fascicolo d'ufficio. Il fatto è avvenuto il 5 agosto scorso In quelle stesse ore, nell'edificio dell'istituto minorile Malaspina venivano girate alcune scene del film di Ricky Tognazzi e Simona Izzo dedicato alla giudice Francesca Morvillo, moglie di Giovanni Falcone e per 17 anni sostituta procuratrice per i minorenni, prima di diventare consigliera di Corte d'appello.
La Caramanna da tempo è impegnata in un progetto che mira ad offrire un futuro diverso ai figli dei mafiosi con la partecipazione ad iniziative organizzate da Libera. Al contempo ai genitori viene chiesto di rendere conto delle loro attività e, nei casi più gravi, si può anche arrivare alla richiesta al tribunale di allontanamento dei figli.
Un’iniziativa molto vicina a ciò che viene applicato a Reggio Calabria e a Catania dal giudice Roberto Di Bella col protocollo “Liberi di scegliere”.
La misura è estrema, ma in alcuni casi è necessaria.
Come ricordato da La Repubblica alcune indagini hanno mostrato la partecipazione dei minori in fatti particolarmente gravi.
Ad esempio allo Sperone, nell'ambito di un blitz antidroga, erano state registrate immagini di bambini accanto agli adulti che preparavano le dosi di droga o contavano banconote.
La procuratrice Caramanna e i suoi sostituti avevano chiesto l'adozione di 50 provvedimenti.
E' stato deciso il rafforzamento della scorta assegnata alla procuratrice Caramanna e sono stati intensificati anche i controlli nel palazzo della giustizia minorile, che si trova all’interno dell’Istituto penale “Malaspina”.
Nel frattempo è stata avviata un'indagine della procura di Caltanissetta, diretta da Salvatore De Luca, per effettuare una serie di analisi sul foglio sequestrato, affidate ai carabinieri del Ris. Altre analisi erano già state fatte al momento del sopralluogo, nelle stanze della procura.
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