Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

Si teme l'attacco dell'Iran. Delegazione europea invita Teheran alla calma

Mentre il conflitto a Gaza continua a infliggere gravi perdite, si intensificano gli sforzi diplomatici per raggiungere un cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi. Fonti della sicurezza israeliana suggeriscono che i negoziati in programma per giovedì, al Cairo o a Doha, potrebbero concludersi con un accordo che potrebbe essere implementato nei giorni successivi. Tuttavia, la strada verso la pace è costellata di difficoltà.
Secondo Channel 12, Hamas non sarà direttamente rappresentato al vertice, ma l'organizzazione avrà dei negoziatori indiretti. Nonostante questo, Hamas ha annunciato di non partecipare ai colloqui del 15 agosto, respingendo l'invito di Stati Uniti, Qatar ed Egitto. La decisione di Hamas, riportata da Axios, rappresenta un significativo passo indietro per gli sforzi dell'amministrazione Biden, e si basa su una serie di nuove condizioni poste da Israele, compreso l'assassinio del leader di Hamas Ismail Haniyeh e i recenti attacchi aerei su Gaza.
Un funzionario israeliano, citato da The Times of Israel, ha dichiarato che la mossa di Hamas è una tattica negoziale, mirata a ottenere migliori condizioni in vista di un possibile attacco iraniano e di Hezbollah contro Israele. In questo contesto, la pressione su tutte le parti coinvolte è altissima, con il presidente statunitense Joe Biden che insiste sulla possibilità di un accordo, affermando che "un'intesa è ancora possibile" e che il piano da lui proposto è "ancora fattibile".
Tuttavia, la situazione resta estremamente complessa. Da un lato, il leader di Hamas Yahya Sinwar ha mostrato interesse a raggiungere un accordo, secondo fonti arabe. Dall'altro, l'indecisione del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che pur avendo autorizzato la partecipazione del suo team ai negoziati, non ha chiarito le sue reali intenzioni, sta alimentando le tensioni.


bambino gaza dep 464479194


La situazione è aggravata dalle preoccupazioni di un possibile attacco congiunto da parte di Iran, Hezbollah e altri alleati, definito da Israele come "la nuvola nera". L'annuncio di un possibile rinvio dell'attacco da parte iraniana, come riportato dai media arabi, non ha comunque ridotto le preoccupazioni israeliane, con il Paese che continua a prepararsi al peggio.
In vista dei colloqui del 15 agosto, è emerso che gli Stati Uniti invieranno una squadra di funzionari in Medio Oriente, e non si esclude una visita del segretario di Stato Antony Blinken. Sul tavolo delle trattative ci sono questioni delicatissime, tra cui la lista degli ostaggi ancora in vita che Hamas potrebbe rilasciare e il rapporto numerico tra ostaggi e detenuti palestinesi da scambiare.
La possibilità di raggiungere un accordo è dunque ancora aperta, ma il percorso rimane tortuoso e incerto. Con il tempo che stringe e le pressioni che aumentano, la speranza di evitare un'escalation in una guerra regionale è appesa a un filo.
Nel frattempo, Regno Unito, Francia e Germania hanno rilasciato una dichiarazione congiunta in cui ammoniscono l'Iran a non attaccare Israele, invitandolo ad evitare di far precipitare la regione in una guerra totale e hanno avvertito: in caso lo facesse "si assumerà la responsabilità". Si dicono "profondamente preoccupati per l'acuirsi delle tensioni nella regione e uniti nell'impegno per la de-escalation. Invitiamo l'Iran e alleati ad astenersi da attacchi che farebbero salire le tensioni mettendo a repentaglio l'opportunità di un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi".
Inoltre, la Sala stampa vaticana, ha informato che questa mattina il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato, ha avuto una conversazione telefonica con il presidente iraniano Masoud Pezeshkian, al quale ha "espresso la seria preoccupazione della Santa Sede per quanto sta accadendo in Medio Oriente, ribadendo la necessità di evitare in ogni modo che si allarghi il gravissimo conflitto in corso e preferendo invece il dialogo, il negoziato e la pace".

ARTICOLI CORRELATI

''Benvenuti all'inferno: il sistema carcerario israeliano come rete di campi di tortura''

Israele bombarda una scuola a Gaza: almeno cento morti. Hamas: "Crimine orribile''

L'Iran si prepara: ''Vogliamo punire Israele ma non la guerra’’

Raid aereo uccide il leader di Hamas in Iran

Iran avverte su conseguenze ''nuovo avventurismo israeliano’'

Netanyahu vola in Usa e parla al Congresso dove Rashida Tlaib lo contesta

Orsini: ''Dietro le apparenze, la disfatta dell'Ucraina, di Biden e di Meloni in Europa''

Israele cerca, a vuoto, di uccidere Deif e fa strage di civili: 90 vittime a Khan Younes

Gaza, l'esercito ordina evacuazione di massa a Khan Younis. Unrwa: ''Ci sono 250mila palestinesi''

Gaza, nelle ultime 24 ore uccisi 60 palestinesi. Unicef: ''I bambini affrontano fame catastrofica''

Gaza, il capo dell'Idf: ''Abbiamo quasi smantellato Hamas a Rafah''

Nuova strage a Gaza, uccisi 42 civili. Il portavoce dell'Idf ammette: ''Impossibile sconfiggere Hamas''

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos