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Sulla vicenda della strage di Bologna, lo scrittore Antonio Scurati critica duramente il tentativo del governo di destra di riscrivere la storia delle stragi neofasciste, definendolo antidemocratico e gravissimo. Commentando le dichiarazioni di Federico Mollicone di Fratelli d'Italia, che ha messo in dubbio le sentenze sulla strage del 2 agosto 1980, Scurati sostiene che la destra di governo cerca di occultare la violenza fascista e neofascista per giustificare il proprio passato, invece di riconoscerlo e distanziarsene. Questo atteggiamento, secondo Scurati, dimostra una connessione non rinnegata con il passato neofascista, e la definizione di "negazionismo" usata dai familiari delle vittime è appropriata. “In una democrazia la storia la scrivono i popoli quando la vivono, gli storici, i magistrati che conducono le inchieste sui fatti più importanti della vita di un Paese, gli intellettuali con la forza delle parole - ha detto rispondendo ai microfoni di Repubblica -. Quando, invece, un ceto politico di governo pretende di riscrivere i fatti a suo vantaggio, quel metodo non potrà mai dirsi democratico. Quanto al merito, l’ho detto spesso insieme ad altri, mi pare che il gruppo dirigente che governa in questo momento abbia il neofascismo nella sua biografia politica. E non credo che faccia nulla per nasconderlo, anzi”. Per lo scrittore, la destra di governo “aveva davanti a sé due strade. La prima era un processo pubblico di revisione della propria storia politica, recidendo un legame con il passato neofascista. È quello che la democrazia richiede a chi si propone come nuova classe dirigente alla guida di un Paese. La seconda strada era quella di riscrivere la storia occultando le proprie colpe. E mi pare che è quello che sta accadendo”. I fatti di queste ultime ore dimostrano ampiamente, sottolinea Scurati,  “che stanno sistematicamente cercando di cancellare la violenza dalla storia del fascismo e dell’eversione neofascista. Violenza omicida e stragista che è parte integrante, connaturata proprio all’essenza di quei movimenti. In questo modo portano avanti un’operazione menzognera, offensiva per la memoria delle vittime di quella violenza. E ogni volta che questo succede, e purtroppo succede spesso, dichiarano implicitamente la loro complicità con quella storia che proprio non riescono a rinnegare”.
Paolo Bolognesi, presidente dei familiari delle vittime del 2 agosto, durante la commemorazione ha parlato di negazionismo. “Credo sia una definizione letteralmente esatta, come nel caso di chi nega l’Olocausto - ha commentato Scurati -. Del resto gli ambienti neofascisti da anni portano avanti attraverso i loro canali una campagna di negazione della verità storica e giudiziaria riassunta nello slogan: ‘Nessuno di noi era a Bologna’. Sconcerta che ci siano esponenti del governo che si fanno portavoce di questa destra eversiva. Lo ribadisco, quando è la classe politica a pretendere di riscrivere la storia, siamo in un territorio non democratico. E adesso non mi si tiri fuori Stalin e il comunismo. Vale per la sinistra comunista, certo. Ma nella nostra storia, la storia d’Italia, gli attentati stragisti alla democrazia sono sempre arrivati dall’estrema destra. È un fatto tragico accertato. Chiunque si ostini a negarlo se ne rende complice”.

Foto © Imagoeconomica

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