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L’Aula della Camera dei deputati ha approvato in via definitiva il Ddl giustizia detto anche Ddl Nordio con 199 voti favorevoli, 102 contrari e nessun astenuto. Il testo recante 'Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale, all'ordinamento giudiziario e al codice dell'ordinamento militare', contiene tra le altre cose l’abrogazione del reato di abuso di ufficio e norme di modifica della disciplina delle intercettazioni. Il ddl, approvato dal Senato a febbraio, ha visto ieri alla Camera tutti gli emendamenti presentati respinti.
Come era già accaduto al Senato le destre hanno ottenuto il sostegno di renziani e calendiani.
I rappresentanti del M5S in Commissione Giustizia al Senato Anna Bilotti e Roberto Scarpinato hanno ricordato, in una nota, le parole del professore Gatta, audito in commissione giustizia: il professore "ha evidenziato come questa abrogazione porti l'Italia in aperta violazione di obblighi internazionali sottoscritti e come la cancellazione del reato spalanchi una vera e propria voragine normativa. Gatta ha anche sottolineato come il governo agisca al di fuori delle normali dinamiche del processo di formazione delle leggi.


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Roberto Scarpinato © Paolo Bassani


Infine, il professore ha denunciato come, pur con il nuovo reato, da oggi in Italia non saranno più punibili, ad esempio, l'abuso per fare assunzioni di amici o quello compiuto per danneggiare una persona considerata avversario o nemico; non sarà punibile il magistrato che avvantaggi o danneggi intenzionalmente un indagato. Ancora, non sarà più punibile chi trucca i concorsi pubblici. Il governo Meloni ha legalizzato gli abusi di potere".
Inoltre non è affatto vero "che dopo l'abolizione del reato di abuso d'ufficio" sia sufficiente un rimpiazzo come quello insistentemente voluto da Nordio "definito 'arsenale normativo penale di ben 17 articoli'. Non a caso, in fretta e furia il governo nel dl carceri ha inserito un nuovo reato, una toppa maldestra con la quale prova a riparare alla meno peggio il danno provocato definitivamente con il Ddl Nordio approvato alla Camera".


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Anna Bilotti © Imagoeconomica


Contro la riforma hanno votato gli esponenti del Pd e del Movimento 5 stelle. Federico Cafiero de Raho, ex procuratore nazionale Antimafia ha sostenuto che l'abrogazione dell'abuso "è gravissima" poiché "è un reato spia sia per il sistema della corruzione sia per le infiltrazioni mafiose”. “È una legge che favorisce l’illegalità del potere pubblico: da un lato protegge i colletti bianchi e i mediatori di corruzione, dall’altro silenzia la stampa. Le nuove leggi smantellano il sistema di contrasto alla corruzione”, “con questo governo vengono diffusi messaggi devastanti per la legalità”, ha aggiunto de Raho. Per Federico Giannasi del Pd, invece, la riforma è "un provvedimento bandiera che non ha risorse, portato avanti con arroganza. Oggi ottenete uno scalpo a danno dei cittadini, se associamo la cancellazione dell’abuso di ufficio a reati ulteriori che introdurrete ai danni dei cittadini, come la resistenza passiva, ci sarà uno squilibrio enorme” e si percorrerà “la pericolosa strada dell’autoritarismo”.

Foto di copertina © Imagoeconomica

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