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Aggredito il figlio pochi giorni prima di un'udienza

Il fatto è avvenuto sabato sera, 29 giugno, a pochi giorni dall'udienza prevista davanti al Giudice di Pace di Termini Imerese. Enrico Niceta, figlio del testimone di giustizia Angelo Niceta, sottoposto a protezione per aver denunciato gravi fatti di mafia, ha subito una vera e propria aggressione da parte di un soggetto, che lo ha preso e sbattuto al muro mentre si trovava a passeggio, a pochi giorni da un'importante udienza in cui doveva essere audito assieme al padre.
Il processo è quello che riguarda l'introduzione abusiva avvenuta nel 2022 nell’abitazione di Casteldaccia di Enrico Niceta, anch’egli sotto protezione; abitazione che, al contempo, si constatò essere stata anche oggetto di furto con scasso, atti di vandalismo e diffusa devastazione.
Lo scorso primo luglio si sarebbe dovuta tenere la testimonianza di Enrico Niceta e del padre, ma l'udienza è stata incredibilmente rinviata a novembre.
Fatto eclatante e assurdo è che né a Enrico Niceta né al padre Angelo è giunta alcuna citazione da parte del servizio centrale in quanto il processo è inerente a denuncie fatte durante il programma di protezione, seppur sia una responsabilità del servizio centrale comunicare la data dello spostamento e le modalità dello stesso.
L'udienza ad Enrico Niceta, sempre scorta fisicamente alle udienze precedenti, era stata comunicata direttamente dal giudice.
Inoltre non è stata predisposta alcuna videoconferenza.
Risultato? Il processo andrà avanti, ma è stato così impedito di ricostruire fatti alla mano su quanto avvenuto nel 2022.
Di questa storia abbiamo riportato la notizia riprendendola dal gruppo Facebook "I Cittadini per Angelo Niceta".
L'aggressione di Sabato, accompagnata alla mancata citazione, è l'ennesima anomalia che si verifica nei confronti del Testimone di giustizia che in questi anni ha anche effettuato più scioperi della fame.
Già il processo suscitava delle perplessità nel momento in cui, nonostante le denunce e documentazioni che attestano sottrazioni di oggetti di valore (tra cui una poltrona, asportata e posta in un terreno adiacente e nascosta sotto un telone), incredibilmente l'accusa è stata mossa nei confronti di un solo soggetto con l'accusa "minore" di "invasione di terreni ed edifici" (art. 633, comma 1 codice penale).
Nelle prossime settimane Angelo Niceta dovrebbe essere chiamato a testimoniare in un altro processo.
Nonostante le difficoltà, nel momento in cui ancora non gli vengono riconosciuti tutti i diritti che dovrebbero essere garantiti ai testimoni di giustizia, e lo stato di abbandono, povertà e miseria in cui si trova la sua famiglia, aspetta di essere convocato.
Di presenza o in videoconferenza, la speranza è che si permetta a Niceta di testimoniare.
Ma soprattutto che si ponga fine a questo che è divenuto uno stillicidio.

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