Il golpe di Videla, i desaparecidos e i vip del mondo. 50 anni di storia immortalata dal fotoreporter argentino
José Luis Ledesma è una di quelle persone che raramente si ha la fortuna di incrociare nella vita. Una di quelle che potrebbero riempire d’inchiostro pagine di diari per quante storie hanno vissuto.
Un giovane José Luis
Classe ’55, argentino di nascita, sangue porteño, italiano d’adozione. Ledesma è uno dei fotoreporter più famosi d’Italia, se non d’Europa. La passione per la fotografia, diventata prestissimo una professione, lo ha condotto in lungo e in largo nel mondo.
I suoi scatti, mostrati in gallerie internazionali, hanno immortalato alcuni dei momenti storici dell’Argentina, del nostro Paese e non solo. E’ uno dei testimoni diretti della ferocia della dittatura di Videla, a causa della quale ha lasciato la sua patria dopo essere scampato a quello che considera un attentato terroristico, uno dei tanti dell’epoca.
I suoi occhi e la sua “Nikon D3” hanno testimoniato gli orrori compiuti dalla giunta, il dramma dei desaparecidos, i cadaveri di giovani lasciati dai plotoni di esecuzione. Nel 1982 si trasferì a Milano dopo aver avuto sentore che presto sarebbe finito anche lui nel mirino dei militari (diversi colleghi morirono in quel periodo). Nella capitale dell’economia italiana José Luis Ledesma restò per 12 anni, lavorando per una galassia di realtà giornalistiche ed editoriali.
Diego Armando Maradona insieme a José Luis Ledesma
Una carriera brillante che gli ha consentito di fotografare alcune delle celebrità mondiali e di stringere legami con alcune di queste. Una su tutte: Diego Armando Maradona. “El pibe de oro” e Ledesma si conoscevano da ragazzi. “Io cominciavo a fare fotografie e lui cominciava a palleggiare”.
Negli anni il fotoreporter ha potuto seguire le sue imprese calcistiche per lavoro, dagli albori in Argentina, passando per la parentesi al Barcellona fino alla consacrazione al Napoli. La sua ultima opera, “The Joy Of Life” (ed. 89books), è un libro fotografico con tutti i suoi scatti al “Diez”, inclusi i momenti più intimi del calciatore più forte al mondo. Un libro da sfogliare, risfogliare e conservare con gelosia.
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