Roger Waters ha spesso usato in concerto il maiale di Animals dei Pink Floyd, chiamato Algie, per lanciare i suoi messaggi: ora, in versione azzurra, l’ha fatto alzare nei pressi del Big Ben e di Westminster, a Londra.
Il messaggio scritto è molto chiaro: 'Smettete di uccidere i miei fratelli e le mie sorelle. Con amore, R dove ovviamente R sta per Roger che entra nello specifico del conflitto in corso a Gaza scrivendo: 'Non è complicato. Smettete di uccidere i nostri fratelli e le nostre sorelle in Palestina. Stop al genocidio'.
Due giorni fa, Piers Morgan ha pubblicato sul suo canale YouTube i 70 minuti di intervista a Waters in cui i due affrontano animatamente argomenti politici e la difesa dei diritti umani e le accuse di antisemitismo da parte di David Gilmour e Polly Samson.
La posizione di Waters sull’argomento Israele è nota: la sua condanna è verso le politiche sioniste e non alla popolazione dello Stato di Israele. Per il cantante chi muove accuse di antisemitismo in casi come questo lo fa per “intimidire la gente e ridurla al silenzio”.
Sempre a proposito di Roger Waters, lo scorso 20 ottobre è uscito Dark Side of the Moon Redux, versione riveduta con “lo sguardo di un ottantenne” del classico della band. La recensione su queste colonne è di Andrea Soncini.
"Il mio cuore batte più forte ogni volta che vedo una di quelle gloriose manifestazioni, che sia per le strade di Londra o che sia nello Yemen, o che sia in Sudafrica o che sia a Chicago; vinceremo questa lotta perché siamo molti e loro sono pochi. Siamo la gente. E la gente non vuole questo genocidio. Sono solo i nostri leader pazzi e lunatici che lo vogliono" aveva già detto il cofondatore dei Pink Floyd durante l'intervista all'emittente internazionale Al Jazeera.
La stella del rock aveva ribadito che l'esercito israeliano sta "assassinando un intero popolo" - uomini, donne e bambini - con il benestare degli Stati Uniti e dell'Unione Europea.
I nostri cuori, ha sottolineato, devono essere a fianco dei "nostri fratelli e sorelle a Gaza, che stanno venendo massacrati dall'entità sionista": "Dobbiamo tornare sempre in strada" e chiamare "le cose con il loro nome. Questi sono i discendenti dei colonialisti britannici. E dobbiamo un enorme debito alle persone del mondo perché siamo andati là fuori nei secoli XVI, XVII, XVIII e XIX e abbiamo rovinato tutto. Quindi abbiamo la responsabilità assoluta di difendere i diritti umani, pari diritti umani sotto la legge, per tutti i nostri fratelli e sorelle ovunque”. Un messaggio chiarissimo che Waters ha riproposto ancora con il maiale di Animals.
Nei giorni scorsi il frontman dei Pink Floyd ha manifestato la propria solidarietà anche nei confronti di Julian Assange. L’artista segue la vicenda giudiziaria e mediatica del giornalista australiano da anni, spendendosi in prima persona per la sua scarcerazione. Waters ha celebrato la liberazione del fondatore di Wikileaks, ottenuta dopo il patteggiamento con la giustizia americana, ringraziandolo del suo sacrificio e del suo lavoro prezioso di libertà di informazione. Quindi l’appello: “Mi piacerebbe rivederti, amico mio. Mi piacerebbe rivederti al lavoro a Wikileaks. Abbiamo bisogno di più cose del genere”. “Qualcuno - ha aggiunto - deve farsi avanti e continuare il lavoro incredibile che hai fatto. E ovviamente la punizione che ti è stata data per aver detto la verità a noi poveri peccatori è stata fuori dall’ordinario, ripugnante e spregevole oltre misura”.
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