La Marina degli Stati Uniti avrebbe addestrato degli assassini per la Nato da impiegare anche nell'ambito dell'operazione Gladio durante la Guerra Fredda.
Questa sconvolgente accusa emerse nel luglio del 1975: nello specifico il tenente comandante Thomas Narut, psicologo della Marina, rivelò alcuni dettagli della conferenza della Nato a Oslo (in Norvegia) in cui suggeriva che gli Stati Uniti avevano avviato un progetto di condizionamento mentale su alcuni individui al fine di renderli delle macchine omicide.
Il criminologo forense Federico Carbone* ha ripercorso questa parte della storia recente in un articolo pubblicato su darksideitalia.it.
Il Pentagono, ha scritto Carbone, ha sempre negato tutto e un portavoce della Marina dichiarò che, a seguito di verifiche svolte con le strutture di Napoli e San Diego, si arrivò alla conclusione che tale addestramento non fu mai praticato.
Nonostante le smentite questa sinistra accusa apre "una finestra sul mondo oscuro delle operazioni coperte dell’era della Guerra Fredda. Che siano direttamente collegate all’Operazione Gladio o meno, la semplice suggestione di un programma della Marina per addestrare assassini evidenzia le misure estreme considerate durante questo periodo".
Ma la scomparsa improvvisa del tenente comandante Thomas Narut avvenuta immediatamente dopo le sue rivelazioni non aiuta certamente a sgombrare il campo dalle molte domande.
"Se la Marina stava realmente addestrando assassini, questi operativi avrebbero potuto essere destinati a missioni legate a Gladio?"
Secondo il criminologo "il focus sul condizionamento psicologico e la desensibilizzazione si allinea con il tipo di operativi rigorosi e moralmente flessibili richiesti per le missioni clandestine e spesso ambigue, tipiche delle operazioni di Gladio".
Ma come questi soldati venivano indottrinati?
"Da una prospettiva criminologica - si legge - il presunto programma di addestramento riflette una combinazione di manipolazione psicologica e condizionamento comportamentale, spesso osservata negli studi su serial killer e terrorismo sponsorizzato dallo Stato. La desensibilizzazione attraverso l’esposizione a immagini violente è un metodo noto per ridurre l’empatia e aumentare l’aggressività, tratti cruciali per operativi coinvolti in missioni di assassinio. Questo metodo è parallelo alle tecniche utilizzate in certi esperimenti di lavaggio del cervello e condizionamento, come quelli del programma MKUltra della CIA, che cercava di esplorare i limiti del controllo psicologico".
L'impatto di tale programma poteva essere così profondo da portare alla nascita di "disturbi dissociativi, in cui gli individui si distaccano dalla realtà, rendendoli capaci di compiere atti che altrimenti troverebbero ripugnanti. Questo distacco è un elemento cruciale per creare assassini efficaci che possono portare a termine le loro missioni senza esitazione o conflitto morale".
Condizionare un individuo ad uccidere a comando "solleva non solo questioni morali, ma sfida anche le leggi e le convenzioni internazionali riguardanti la condotta della guerra e il trattamento dei prigionieri. L’uso di assassini condannati per tale addestramento complica ulteriormente il panorama etico, poiché implica lo sfruttamento di individui già giudicati colpevoli di crimini efferati per operazioni potenzialmente illegali".
Se tutto questo fosse provato, scrive ancora Carbone, costituirebbe certamente una grave violazione "sia delle leggi statunitensi che di quelle internazionali. Le Convenzioni di Ginevra, per esempio, proibiscono esplicitamente il reclutamento e l’uso di criminali condannati in operazioni militari. Inoltre, la manipolazione psicologica e il possibile lavaggio del cervello coinvolti in tale addestramento potrebbero essere considerati violazioni dei diritti umani".
*Criminologo esperto in scienze forensi, criminologia investigativa e criminal profiling, pedagogia giuridica, psicopedagogia forense e valutazione della pericolosità sociale, scienze penalistiche, educatore socio-pedagogico e giornalista pubblicista, direttore di comunità. Profondo conoscitore delle trame italiane del periodo che va dalla fine degli anni Ottanta alla metà degli anni Novanta. Consulente della famiglia Mandolini.
Fonte: darksideitalia.it
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