L’artista si è battuto in questi anni per la sua scarcerazione andando anche a trovarlo in carcere: “Grazie per l’enorme sacrificio che hai fatto per tutti”
“Che notizia meravigliosa”. Così Roger Waters, ex frontman dei Pink Floyd, ha festeggiato la scarcerazione del fondatore di WikiLeaks Julian Assange. Dopo una sentenza del tribunale federale degli Stati Uniti e dopo aver scontato cinque anni di reclusione nel carcere di Belmarsh, nel Regno Unito, il giornalista è stato liberato dopo aver patteggiato. In questi anni Waters si è distinto per aver lottato affinché Assange venisse liberato, ha parlato di lui nei suoi concerti, sui social, nelle interviste. “Grazie per l’enorme sacrificio che hai fatto per tutti noi. Spero che qualcuno si faccia avanti e continui il lavoro incredibile che hai fatto”, ha detto in un video caricato sul proprio profilo Instagram l’artista rivolgendosi ad Assange.
“Ho cominciato a ricevere strani messaggi criptici dagli attivisti americani e non volevo crederci”, ha commentato Waters, che lo scorso ottobre è andato a trovare Assange in carcere insieme alla moglie Stella Morris Assange e Yanis Varoufakis. Il cantante e musicista ribadisce che Assange “è stato incarcerato ingiustamente, non avendo commesso alcun crimine» giacché «sono tutte stronzate le cose sullo spionaggio”.
Per Waters, “è emozionante sapere che sarà libero e potrà prendersi cura di sé, perché non sta molto bene”. Quindi si è rivolto al giornalista: “Mi piacerebbe rivederti, amico mio. Mi piacerebbe rivederti al lavoro a Wikileaks. Abbiamo bisogno di più cose del genere. Qualcuno deve farsi avanti e continuare il lavoro incredibile che hai fatto. E ovviamente la punizione che ti è stata data per aver detto la verità a noi poveri peccatori è stata fuori dall’ordinario, ripugnante e spregevole oltre misura”.
“I nostri politici, i Sunak, gli Starmer, i Biden e tutti gli altri dovrebbero essere criticati per quello che è successo, è stato disgustoso, ma non ci ridurranno al silenzio. Ai ragazzi che vogliono diventare giornalisti, che vogliono entrare nel mondo del giornalismo mainstream, dico: non fatevi tappare la bocca! Non fate quello che vi dicono di fare, anche se vi offrono un lavoro al New York Times o in qualche altro giornale mainstream. Non fatelo! Fate il vostro lavoro e diteci la verità su quel che accade nel mondo come ha fatto Julian Assange”.
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