Oxfam denuncia: “Il 96% della popolazione sull'orlo della carestia”. Ucciso medico palestinese, l’Id accusa: era un miliziano
Gli attacchi arerei israeliani nella Striscia di Gaza hanno ucciso 60 palestinesi e ferito altri 140 nelle ultime 24 ore. A riportarlo è il ministero ella Salute di Gaza.
Le Forze di difesa israeliane (Idf) affermano di aver ucciso ieri in un raid di droni sulla città di Gaza un membro della Jihad islamica, che Medici senza frontiere (Msf) ha invece identificato come membro del suo staff. Le Idf assicurano che Fadi Jihad Muhammad al-Wadiya era in particolare coinvolto nello sviluppo dei sistemi missilistici dei miliziani islamisti. Msf afferma invece dal canto suo che il 33enne era un fisioterapista che lavorava con l'organizzazione umanitaria dal 2018. In un post sul suo account X, Msf ha postato una foto in camice di al-Wadiya specificando che l'uomo è stato ucciso insieme ad altre cinque persone tra cui tre bambini mentre andava in bicicletta alla clinica dove lavorava. "Siamo indignati e condanniamo fermamente l'uccisione del nostro collega", si legge nella nota. Si tratta della sesta uccisione di un membro dello staff di Msf a Gaza dal 7 ottobre 2023, secondo la stessa organizzazione umanitaria. Le Idf hanno risposto a loro volta con un post su X. "Controllate sempre per vedere chi state assumendo - scrivono le forze armate israeliane -. Il vostro collega è stato un importante terrorista della Jihad islamica. Ha portato avanti il sistema missilistico dell'organizzazione terroristica ed era noto anche per mettere in pericolo la vita dei civili. È solo un altro caso di terroristi che a Gaza sfruttano la popolazione civile come scudi umani".
Unicef: I bambini di Gaza affrontano una “fame catastrofica”
L’UNICEF ha pubblicato un filmato sulla piattaforma di social media X che evidenzia la storia di Shaam, 10 anni, uno dei tanti bambini malnutriti che soffrono a Gaza per la mancanza di cibo e cure mediche adeguate.
Shaam soffre di malnutrizione acuta e non può accedere alle cure di cui ha bisogno, ha affermato l’agenzia delle Nazioni Unite per l’infanzia.
“La mancanza di cibo, acqua e forniture mediche sta peggiorando la già disperata situazione dei bambini di Gaza”, ha affermato l’UNICEF.
“Nessun bambino dovrebbe vivere tutto questo. I bambini hanno bisogno di un cessate il fuoco immediato adesso”.
Gaza: Oxfam, 'il 96% della popolazione sull'orlo della carestia’’
Attualmente 2,15 milioni di persone, ovvero circa il 96% della popolazione di Gaza soffre di malnutrizione acuta: lo ha detto il portavoce per le crisi umanitarie di Oxfam Italia, Paolo Pezzati, commentando il nuovo report sulla Classificazione integrata delle fasi della sicurezza alimentare (Ipc), che rilancia l'allarme sulla carestia imminente nella Striscia. "I dati contenuti nel report testimoniano il vergognoso fallimento dei leader mondiali nell'affrontare l'emergenza umanitaria a Gaza: non si sono ascoltati i tanti avvertimenti arrivati negli ultimi mesi e soprattutto non si è fatto nulla per impedire a Israele di usare la fame come arma di guerra - afferma Pezzati -. Il leggero miglioramento delle condizioni nel nord del Paese dimostra che Israele quando vuole può ridurre le immani sofferenze di cui è vittima la popolazione civile. Purtroppo però la stessa analisi denuncia come la fase di apertura a un maggior ingresso degli aiuti umanitari sia già finita e stiamo già assistendo all'imposizione di nuove limitazioni.
Le conseguenze della deliberata quanto crudele politica israeliana che priva la popolazione palestinese di beni essenziali, sono senza precedenti: al momento 2,15 milioni di persone, circa il 96% della popolazione di Gaza soffre di malnutrizione acuta. Ad Al-Mawasi, dichiarata "zona sicura" anche per l'accesso agli aiuti umanitari, si registra la più alta concentrazione di persone al mondo rimaste letteralmente senza cibo, acqua e servizi igienici". I bambini, intanto, continuano a morire di fame, ha sottolineato il portavoce. "Solo pochi giorni fa abbiamo appreso che altri due bambini sono morti di fame a Beit Lahiya - ha proseguito -. Il bilancio delle vittime per mancanza di cibo e acqua è ora di 31 persone. Ma questi non sono solo numeri: rappresentano un destino indicibile per tanti bambini e il lutto delle loro famiglie. Oltre al cibo in questo momento anche l'acqua pulita è quasi introvabile, accelerando la diffusione di malattie". "Ogni giorno che passa senza un cessate il fuoco significa che altre vite andranno perse. Non c'è più tempo - ha concluso Pezzati -. Per questo, lo ribadiamo ancora una volta: i leader mondiali devono esercitare ogni forma possibile di pressione diplomatica su tutte le parti in conflitto, affinché accettino un cessate il fuoco permanente. Pretendendo immediatamente che Israele consenta l'ingresso a Gaza degli aiuti necessari a impedire che altri bambini palestinesi muoiano di fame. È poi fondamentale che la distribuzione possa avvenire in sicurezza dentro la Striscia rimuovendo tutte le restrizioni e i posti di blocco che la rendono ad oggi di fatto quasi impossibile".
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