Schiaffo al governo Netanyahu, la Corte Suprema d’Israele dice sì alla leva militare per i giovani ultraortodossi
"Ci stiamo chiaramente avvicinando al punto in cui possiamo dire di aver smantellato la Brigata Rafah, che è sconfitta non nel senso che non ci sono più terroristi, ma nel senso che non può più funzionare come unità combattente". A dirlo è il capo di stato maggiore Herzi Halevi (in foto) in una riunione nell'area di Rafah - nel sud della Striscia - di valutazione della situazione con il comandante del fronte sud Yaron Finkelman.
Intanto è salito intanto a dieci vittime il bilancio di un altro raid che nelle ore precedenti aveva centrato la rotonda di Bani Suhaila a est di Khan Yunis. Il bilancio nell'enclave palestinese dal 7 ottobre è di almeno 37.626 morti e 86.098 feriti, secondo il Ministero della Sanità locale gestito dal movimento islamista Hamas. Tra le vittime delle ultime ore c’è anche una delle sorelle del leader di Hamas, Ismail Haniyeh, sarebbe stata uccisa stanotte in un raid israeliano sul campo profughi di Shati (Beach).
Hamas: due ostaggi russi saranno i primi rilasciati con l’accordo per il cessate il fuoco
Due ostaggi con doppia nazionalità russo e israeliana saranno i primi a essere rilasciati una volta che entrerà in vigore l'accordo per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Lo ha dichiarato il numero due dell'ufficio politico di Hamas, Musa Abu Marzouk, nel corso di una intervista con l'agenzia di stampa Ria Novosti dopo un incontro a Mosca con il vice ministro degli Esteri russo Mikhail Bogdanov. ''Stiamo aspettando che Israele accetti un cessate il fuoco'' e ''non appena ci sarà una decisione in merito, i due russi saranno i primi ad essere rilasciati. Aspettiamo che i combattimenti si calmino e ci sarà l'opportunità di prendere queste persone e rilasciarle'', ha aggiunto Abu Marzouk. Gli ostaggi a cui fa riferimento sono Alexander Lobanov, 32 anni, rapito al festival musicale nel deserto del Negev attaccato da Hamas, e Alexander Trupanov, 28 anni, presumibilmente in mano alla Jihad islamica palestinese che ha pubblicato un suo video a maggio. La moglie di Lobanov ha dato alla luce il loro secondo figlio a febbraio, mentre il marito era in ostaggio.
Hamas: “Non ci sono progressi sulla tregua a Gaza”
Nel frattempo, sul fronte diplomatico, non ci sono progressi nei negoziati per un accordo di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Lo ha dichiarato all'agenzia russa Ria Novosti il vice capo del Politburo di Hamas, Musa Abu-Marzouk, secondo il quale Hamas non ha ancora avuto risposta alla sua richiesta di emendamenti al testo dell'intesa proposta da Israele. "Gli sforzi dei nostri amici in Qatar continuano, stanno cercando di rompere lo stallo del processo, ma non ci sono progressi", ha detto Marzouk, in visita a Mosca. "Abbiamo apportato diverse modifiche che Israele non ha accettato. Ecco perché sono rimaste senza risposta", ha aggiunto. Marzouk ha osservato che Hamas ha sostenuto la risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'Onu sulla Striscia di Gaza e la proposta di cessate il fuoco del presidente americano Joe Biden, ma Israele l'ha respinta e insiste nel continuare le ostilità a Gaza. "Pertanto, il problema è la loro posizione, non la nostra", ha denunciato Marzouk. "Non abbiamo condizioni, ma abbiamo richieste giuste: un cessate il fuoco, il ritiro delle truppe dalla Striscia di Gaza, lo scambio di ostaggi e prigionieri, la revoca del blocco. Pensiamo che tutto questo è possibile, se Israele rinuncia al desiderio di continuare la guerra nella Striscia di Gaza", ha concluso il funzionario di Hamas.
La Corte suprema di Israele: “Il governo deve arruolare i giovani ortodossi”
La Corte Suprema di Israele ha deciso all'unanimità che non esiste più alcun quadro giuridico che consenta al governo di "concedere esenzioni totali dal servizio militare agli studenti ortodossi delle scuole religiose" (sono circa 67mila). Si tratta di una decisione storica. Secondo la Corte - citata dai media - il governo non può continuare a dare istruzioni all'esercito e al Ministero della Difesa di non provvedere a tali disposizioni. In uno schiaffo all'attuale governo di Benyamin Netanyahu, la Corte Suprema ha stabilito anche che l'esecutivo non può "fornire sostegno finanziario agli studenti delle scuole religiose che studiano" al posto di essere arruolati in base ad una legge che così stabilisce. La Corte tuttavia non è entrata nel dettagli su come, in base alla sentenza, applicare la legge così come è attualmente o sul numero degli studenti ortodossi che potrebbero essere arruolati.
Le Ong lanciano allarme sulle condizioni dei rifugiati
Persiste la crisi umanitaria nella Striscia. A Gaza, la carenza di acqua sta avendo un impatto devastante sulla salute delle persone che sono costrette a fare affidamento su fonti contaminate e infestate da insetti. Negli ultimi nove mesi, più dei due terzi (67%) delle strutture idriche e igienico-sanitarie di Gaza - compresi pozzi, impianti di dissalazione e gasdotti - sono stati distrutti o danneggiati. È quanto si legge in una nota di ActionAid. La produzione di acqua potabile è crollata a causa della mancanza di carburante che alimenta gli impianti idrici. Ad oggi sono funzionanti solo il 26% di quelli attivi prima del 7 ottobre, spiega la nota. Sempre a Gaza, dieci bambini perdono in media una o due gambe ogni giorno, ha dichiarato il capo dell'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) Philippe Lazzarini. "Dieci al giorno significa circa 2.000 bambini dopo oltre 260 giorni di questa brutale guerra", ha detto Lazzarini in una conferenza stampa. “Il più delle volte le amputazioni vengono effettuate in condizioni orribili e talvolta senza alcun tipo di anestesia", ha sottolineato. Lazzarini ha anche fatto riferimento a un rapporto pubblicato ieri dall'ONG Save the Children, che stima che dall'inizio della guerra "fino a 21.000 bambini sono scomparsi" nella Striscia, perché sepolti sotto le macerie, prigionieri, sepolti in tombe senza nome o perché hanno perso i contatti con le famiglie. Secondo l'ONG almeno 17.000 bambini non sono accompagnati e circa 4.000 sono probabilmente dispersi sotto le macerie.
Foto © IDF Spokesperson's Unit
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