Il capo di Stato della Serbia al settimanale svizzero Weltwoche: "Non parteciperemo al conflitto"
I grandi giornaloni hanno completamente ignorato le parole del presidente della Serbia Aleksandar Vucic (in foto).
In Europa tutti parlano di guerra e non si ha la minima intenzione di abbassare i toni dello scontro. Inoltre l'ex ministro olandese Mark Rutte sarà il nuovo segretario generale della Nato dopo Jens Stoltenberg; la linea guerrafondaia verrà quindi mantenuta, ma a che prezzo?
“Nell’Europa di oggi, tutti si comportano come grandi eroi, ma non hanno detto ai loro popoli che pagheranno un prezzo molto alto” ha detto Vucic ribadendo che "le cose stanno peggiorando di giorno in giorno” tanto che "ci restano 3 o 4 mesi, forse meno, prima della catastrofe. E c’è il rischio che accada prima di allora”.
Nella lunga intervista al settimanale svizzero Weltwoche, Vucic è stato molto chiaro: "Per dirla con le parole del famoso storico Alan J. P. Taylor: il treno ha lasciato la stazione e nessuno può fermarlo”. “Stiamo assistendo all’oscuro punto finale di tutto ciò che accadrà in Ucraina se le grandi potenze non faranno nulla. In un breve periodo di tempo sì, sono abbastanza sicuro che assisteremo a una vera catastrofe”, ha detto l’ex primo ministro.
“A rendere la situazione ancora più complicata è il fatto che tutti parlano solo di guerra. Nessuno vuole raggiungere la pace, nessuno parla di pace. La pace è quasi diventata una parola proibita. Si dice che dobbiamo vincere per assicurarci la pace futura. Trovo molto strano che nessuno cerchi di porre fine alla guerra. C’è un’altra teoria che posso capire: non la approvo, ma capisco che l’Occidente crede di poter vincere facilmente contro Putin, vogliono sfiancarlo in Ucraina. Poi, si pensa, la Russia non esisterà più sul suo attuale territorio e nella sua attuale forma, e Putin sarà rovesciato e così via”.
“Sì, forse è possibile”, ha osservato a questo proposito. “Ma la pressione è sufficiente per distruggere la Russia e rovesciare Putin? Non credo. Non posso dire che l’Occidente si stia sopravvalutando, ma credo che la Russia e Putin siano sottovalutati”. I politici europei "dovrebbero fare assolutamente di tutto per fermare qualsiasi tipo di volontà di guerra. Ma alla fine la gente pensa ai propri interessi. Capisco perché il presidente Emmanuel Macron voglia inviare truppe Nato in Ucraina: probabilmente la sua idea è che è meglio affrontare la Russia sul suolo ucraino che su quello europeo o centroeuropeo, se necessario. I tedeschi hanno lo stesso approccio, con alcune differenze. Ma prima di dire una cosa del genere penso che dovreste cercare di raggiungere un cessate il fuoco e poi negoziare per dieci, venti, trenta o cinquant’anni, non importa quanto tempo. È meglio di un solo giorno di aspri combattimenti, come quelli che stiamo vivendo oggi”.
“Ma questo ci porta a un’altra domanda: chi è disposto a perdere un milione, due milioni, cinque milioni, dieci o quindici milioni di persone? Chiedetevelo. Io non sono disposto a perdere un solo uomo, non parteciperemo”.
Gli stati della Nato accetteranno la sconfitta dell’Ucraina?
“Grazie per questa domanda - ha risposto il capo di stato serbo - Perché dico che ci stiamo avvicinando all’abisso? Analizzate la situazione della Nato e degli Stati Uniti. Non possono permettersi di perdere una guerra in Ucraina. La Russia non deve vincere. Le potenze occidentali perderebbero il loro patrimonio politico. In secondo luogo, la posizione dell’Europa e dell’Occidente collettivo in termini geopolitici si deteriorerebbe troppo. Terzo, si aprirebbe il vaso di Pandora per ulteriori ostilità contro l’Occidente collettivo in futuro”.
D'altronde il conflitto in Ucraina è un conflitto esistenziale e nessuna delle due parti può permettersi la sconfitta. Pena la perdita del diritto di esistere: sia per la Nato che per la Federazione Russa.
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