Nonostante il piano USA Israele ha continuato a bombardare la Striscia, uccisi tre civili con droni. Ue e Russia pressano Israele ad accettare il piano
Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite ha approvato per la prima volta ieri notte una risoluzione che appoggia un piano di cessate il fuoco mirato a porre fine agli 8 mesi di guerra fra Israele e Hamas a Gaza. La risoluzione è stata approvata con 14 voti favorevoli, nessun contrario e l'astensione della Russia.
Il testo accoglie la proposta annunciata dal presidente Usa Joe Biden su un percorso in tre fasi verso la fine della guerra. La prima fase prevede uno scambio di anziani, malati o donne in ostaggio con i detenuti palestinesi detenuti da Israele nel corso di un cessate il fuoco iniziale di sei settimane. Il cessate il fuoco si tradurrebbe in una fine permanente delle ostilità e nel rilascio di tutti gli ostaggi attraverso successive discussioni tra le due parti. Una terza fase comporterebbe l'avvio di un importante sforzo di ricostruzione.
Secondo gli Stati Uniti il piano sarebbe stato preventivamente accettato da Israele, che però negli ultimi giorni ha tenuto una posizione ambigua sottolineando l'obiettivo irrinunciabile della completa distruzione di Hamas. Il clima che si respira è quello di ambiguità da parte israeliana con dichiarazioni contraddittorie prima di apertura e ora di chiusura al piano USA. Il premier israeliano Benyamin Netanyahu "ha riaffermato il suo impegno" per il cessate il fuoco a Gaza, come ha reso noto il segretario di Stato americano, Antony Blinken, mentre Reut Shapir Ben Naftaly, coordinatrice politica della missione israeliana all'Onu, ha affermato dopo il voto che “dall'inizio della guerra l'obiettivo di Israele è stato molto chiaro: liberare gli ostaggi e distruggere le capacità militari e di governo di Hamas. Quando questi obiettivi saranno raggiunti la guerra finirà”. A sua volta Hamas accusa da tempo Israele di non volersi impegnare a un cessate il fuoco e di sabotare sistematicamente i negoziati. Oggi "accoglie con favore" l'adozione della risoluzione sul cessate il fuoco e conferma "la volontà di cooperare con i mediatori per avviare negoziati indiretti sull'attuazione di questi principi".
"Oggi abbiamo mandato un messaggio chiaro ad Hamas: accettate questo accordo sul cessate il fuoco che Israele ha già accettato, e i combattimenti potrebbero fermarsi oggi. Oggi abbiamo votato per la pace": così l'ambasciatrice Usa all'Onu, Linda Thomas-Greenfield, dopo il via libera del Consiglio di Sicurezza. "Gli Usa aiuteranno ad assicurare che Israele rispetti i suoi obblighi, nel caso Hamas accetti l'accordo".
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Il segretario di Stato Antony Blinken ha accolto con favore l’apertura di Hamas. "La parola che proviene da Gaza e dalla leadership di Hamas a Gaza è determinante" per le prospettive dell'accordo sulla tregua. E' quanto osservato dal segretario di Stato Antony Blinken rispondendo alla domanda di un giornalista, durante una conferenza stampa a Tel-Aviv. La dichiarazione di Hamas di apertura rispetto i termini dell'accordo "è un segnale di speranza" ha ribadito Blinken ma "ciò che è determinante, almeno ciò che finora è stato determinante in un senso o nell'altro, è la parola che proviene da Gaza e dalla leadership di Hamas a Gaza”.
Intanto su Israele cresce il pressing internazionale. “L’operazione militare israeliana a Gaza deve essere fermata immediatamente”, ha detto il ministro degli Esteri russo, Sergeij Lavrov, citato dall'agenzia Ria Novosti. Pressioni anche dall’Unione Europea. “L’Ue invita Israele e tutte le parti coinvolte a rispettare il diritto internazionale umanitario per evitare ulteriori spargimenti di sangue tra civili innocenti: il momento di agire è adesso”, ha dichiarato il Commissario per la gestione delle crisi, Janez Lenarčič in Giordania. "È assolutamente necessario un cessate il fuoco per fornire aiuti salvavita a chi ne ha bisogno e per garantire il rilascio degli ostaggi. Il lavoro vitale del personale delle agenzie delle Nazioni Unite, che è stato attaccato in questa crisi come raramente nella storia, deve essere protetto e agevolato".
Israele continua a bombardare nonostante l’Onu: 4 morti
Nonostante il cessate il fuoco approvato all’Onu, Israele ha continuato a bombardare oggi. Almeno tre civili oggi sono stati uccisi e altri feriti in un attacco di droni israeliani contro un gruppo di cittadini nel centro della Striscia di Gaza: secondo la Wafa, i droni israeliani hanno preso di mira un raduno di civili vicino a al-Sahaba Street. Il ministero della Sanità del governo di Gaza ha annunciato il nuovo bilancio: 37.164 morti dall'inizio della guerra tra Israele e il movimento islamista palestinese, più di otto mesi fa. Almeno 40 persone sono state uccise nelle ultime 24 ore, ha dichiarato un comunicato, aggiungendo che 84.832 persone sono state ferite nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre.
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Da Usa altri 404 milioni di dollari in aiuti umanitari a Gaza e Cisgiordania
Gli Stati Uniti annunciano che forniranno ulteriori 404 milioni di dollari in aiuti umanitari ai civili palestinesi a Gaza e in Cisgiordania, portando l’importo totale dell’assistenza ai palestinesi dall’inizio del conflitto Israele-Hamas a 674 milioni di dollari. "In qualità di maggiore donatore umanitario al popolo palestinese, riconosciamo l’urgente bisogno di maggiore assistenza per i civili, date le terribili condizioni umanitarie, e invitiamo tutti i donatori a sostenere le operazioni salvavita per i palestinesi a Gaza e nella regione", afferma in un comunicato del Dipartimento di Stato. "Questo nuovo finanziamento - precisa la dichiarazione - fornirà sostegno essenziale ai palestinesi vulnerabili a Gaza, in Cisgiordania e nella regione, fra cui cibo, acqua potabile, assistenza sanitaria, protezione, istruzione, alloggio e sostegno psicosociale".
Onu scioccato da impatto su civili per liberazione ostaggi
L'Onu ha affermato di essere "profondamente scioccato" dall'"impatto sui civili" dell'operazione militare condotta sabato scorso da Israele a Nuseirat per la liberazione di quattro ostaggi in mano ad Hamas. Le Nazioni Unite si sono dette inoltre "profondamente angosciate" dal fatto che i gruppi armati palestinesi "detengano ancora numerosi ostaggi". Nell'operazione sono stati uccisi più di 270 palestinesi, compresi donne e bambini, oltre a un militare israeliano. Nell'operazione sono rimaste ferite anche 400 persone.
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