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Regge il Partito Democratico e vola Alleanza Verdi Sinistra

È stata vincente la candidatura di Ilaria Salis alle elezioni europee di quest'anno: la 39enne agli arresti domiciliari in Ungheria è stata eletta europarlamentare con 173 mila voti. "Se eletta lei deve uscire dai domiciliari", ha detto il portavoce di Europa Verde, Angelo Bonelli.
Tuttavia non vi sono ancora delle certezze: l'ipotesi avvalorata è che possa beneficiare dell’immunità parlamentare europea una volta confermata la sua elezione. La legge europea stabilisce che i membri dell’eurocamera godono di specifiche protezioni legali per la durata delle sessioni parlamentari. In particolare, tali protezioni comprendono l’esenzione da ogni provvedimento di detenzione e da ogni procedimento giudiziario, sia nel proprio paese che in altri Stati membri dell’Unione.
"Ne abbiamo sentite molte. Ci hanno accusato di usare candidature a fini strumentali. Abbiamo fatto bene ad agire. Ilaria Salis da stasera è un europarlamentare" ha commentato il leader di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni nel comitato elettorale di Avs a Roma.
“Salis una volta proclamata dovrà essere immediatamente scarcerata, l’Ungheria non può fare diversamente” aveva spiegato a Repubblica la professoressa Marina Castellaneta, docente dell’università di Bari, tra le principali esperte italiane di diritto europea. L’articolo 9 del Protocollo 7 sui ‘Privilegi e le immunità dell’Unione europea’ prevede infatti che i membri dell’Europarlamento “beneficiano, sul territorio nazionale, delle immunità riconosciute ai membri del Parlamento del loro Stato” e “non possono, sul territorio di ogni altro Stato membro, essere detenuti né essere oggetto di procedimenti giudiziari” beneficiano, sul territorio nazionale, “delle immunità riconosciute ai membri del Parlamento del loro Stato” e “non possono, sul territorio di ogni altro Stato membro, essere detenuti né essere oggetto di procedimenti giudiziari”.


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Ilaria Salis © Imagoeconomica


C'è un dettaglio da tenere presente nonostante il risultato elettorale: il giudice ungherese potrebbe richiedere al Parlamento europeo di avviare la procedura per la revoca dell’immunità, aprendo così un possibile contenzioso tra Budapest e l’istituzione europea.
Inoltre la prerogativa dell'immunità non può essere applicata in caso di flagranza di reato e, nel caso di Ilaria Salis, la corte ungherese sostiene di avere un video che dimostrerebbe la colpevolezza della 39enne. In tal caso, la questione dovrebbe essere valutata da una commissione parlamentare europea. Ovviamente la commissione rispecchia le forze presenti in Parlamento e le forze di destra potrebbero opporsi alla liberazione dell’insegnante.


Gli eletti

Oltre 19mila le preferenze in Emilia Romagna soprattutto per Mimmo Lucano, seguito dalla capolista Veneta Cristina Guarda.
Lucano ha ottenuto oltre 74 mila voti nella circoscrizione Sud, ma per AVS è arrivato primo anche nella circoscrizione Nord/Est con 42 mila preferenze. Tantissimi voti anche al Nord/Ovest (39 mila) e alle Isole (25 mila), dove però lo ha superato Ilaria Salis. Lucano, quindi, è il primo degli eletti per AVS in due circoscrizioni: se – in base agli accordi interni al partito – sceglierà il seggio della circoscrizione Sud, entrerà nell’Europarlamento anche Francesco Emilio Borrelli, attivista dei Verdi napoletano che è il secondo per preferenze nella lista di AVS al Sud.
Eletti, tra gli altri, Lucia Annunziata, Dario Nardella e Antonio Decaro (PD) e Roberto Vannacci (Lega). Eletti anche Carolina Morace (M5S), Alessandro Zan, Nicola Zingaretti e Giorgio Gori (PD). Eletti anche Elena Donazzan (FdI), Ignazio Marino (AVS) e Letizia Moratti (Forza Italia).

In Italia il voto premia Fdi, Pd e Avs. Il partito della premier sfiora il 29%. Male M5s, sotto il 10%. L'affluenza al 48%

Le elezioni, nei numeri, hanno registrato il successo di Pd, FdI, Avs rispetto alle politiche del 2022. In lieve miglioramento FI e Lega. Male M5s, che potrebbe non essere in doppia cifra. Restano fuori dall'Europarlamento i liberali di Stati Uniti d'Europa e Azione. L'affluenza in Italia è per la prima volta nella storia inferiore al 50%: oggi siamo al 48,21% e nel 2019 fu del 54,5% (-6,29%).
Con il 97% delle sezioni scrutinate (i dati sono del Viminale) FdI è il primo partito con il 28,83% (alle politiche del 2022 ebbe il 26%, alle europee del 2019 il 6,44%). Il Pd è la forza politica che guadagna di più con il 24,04% (nel 2022 ebbe il 19,1%, nel 2019 il 22,74%). Avs è al 6,62% (nel 2022 ebbe il 3,6%).
FI (che ha incorporato i voti di Noi moderati) ha il 9,72% (nel 2022 ebbe l'8,1%, nel 2019 l'8,78%). La Lega ha il 9,14% (nel 2022 ebbe l'8,8%, nel 2019 il 34,26%).
M5s ha il 9,91% (nel 2022 ebbe il 15,4%, nel 2019 il 17,06%).

Rielaborazione grafica tramite IA-edit by Paolo Bassani

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