L’"ambasciatore" del boss di Brancaccio potrà fare nuovo ricorso. Solo dopo si saprà se resterà libero o andrà ai domiciliari
La Cassazione avrebbe confermato la decisione del Tribunale di Firenze sugli arresti domiciliari disposti contro Salvatore Baiardo per la calunnia ai danni del giornalista Massimo Giletti. Nel farlo, però, avrebbe peggiorato la sua posizione. A sostenerlo è Il Fatto Quotidiano.
Lo scorso anno l’ex conduttore tv di La7, sentito dalla Procura fiorentina, aveva affermato che Baiardo gli mostrò una foto, risalente agli anni Novanta, che ritrarrebbe il boss stragista di Brancaccio Giuseppe Graviano, Silvio Berlusconi e l'ex generale dei Carabinieri Francesco Delfino, personaggio apparso in una lunga sequela di misteri della prima Repubblica.
Lo scorso 3 aprile la Corte di Cassazione si era pronunciata in merito al ricorso presentato dal difensore di Baiardo, Carlo Taormina, contro il decreto del Tribunale del Riesame di Firenze che aveva deciso per i domiciliari, accogliendo in parte le argomentazioni dei pubblici ministeri Luca Turco, Luca Tescaroli e Lorenzo Gestri.
Tuttavia, la Suprema Corte aveva stabilito che la decisione di applicare i domiciliari sarebbe stata definitiva solo dopo un'ulteriore valutazione da parte del tribunale del Riesame di Firenze. Questo perché la Procura aveva chiesto la misura cautelare per Baiardo non solo per la calunnia nei confronti di Giletti ma anche per favoreggiamento nei confronti di Silvio Berlusconi e Marcello Dell'Utri. Una vicenda che rientra all'interno degli approfondimenti investigativi sui mandanti esterni delle stragi del 1993. La richiesta, però, era stata respinta dal gip.
Il provvedimento era stato impugnato dal procuratore aggiunto di Firenze Tescaroli e dal pm Gestri, titolari dell'inchiesta sulle stragi di mafia. Successivamente, nel settembre 2023, il riesame aveva accolto il ricorso limitatamente all'accusa di calunnia ai danni di Giletti e del sindaco di Cerasa Giancarlo Ricca. Una decisione a cui fecero nuovamente ricorso sia la Procura sia Baiardo.
La Corte di Cassazione © Imagoeconomica
Ed ecco che, secondo quanto riportato da Marco Lillo sulle pagine del Fatto, la Cassazione - confermando la decisione del Tribunale di Firenze sugli arresti domiciliari contro Baiardo per calunnia ai danni di Giletti - avrebbe anche chiesto al Tribunale di rivedere la motivazione dell’esclusione dell’aggravante di tipo mafioso nel favoreggiamento ipotizzato in favore di Silvio Berlusconi e di Marcello Dell’Utri. Per la Suprema Corte i giudici fiorentini dovrebbero spiegare meglio perché hanno escluso l’ipotesi del favoreggiamento di Cosa nostra come organizzazione.
“Baiardo (…) informato dai pm che lo interrogavano delle dichiarazioni rese agli stessi dal giornalista, secondo cui egli gli aveva mostrato quella immagine, Baiardo ha affermato, senza mezzi termini, che ‘la foto non esiste(va)’ e si trattava di ‘un’invenzione del giornalista’. (…) accusando Giletti di aver deliberatamente mentito allorché aveva reso ai pm le proprie dichiarazioni, ‘inventandosi’, appunto, la circostanza relativa all’esibizione di una fotografia, poco importa se vera o falsa”, scrive la Corte.
Per i supremi giudici “o ha mentito Baiardo o ha mentito Giletti” e “nessuno (…) adduce un eventuale interesse del giornalista che potesse razionalmente giustificare una sua menzogna”. Baiardo inoltre ha riferito dell’esistenza di quella fotografia anche Paolo Mondani, giornalista di Report, “che ha pure registrato il loro colloquio, fornendone la traccia audio agli inquirenti”, sottolineano i giudici.
Ma l’ex gelataio di Omegna, già condannato in passato per aver favorito la latitanza dei fratelli Giuseppe e Filippo Graviano, per ora non andrà agli arresti domiciliari perché il Tribunale dovrà nuovamente esprimersi sui capi di imputazione riformati dalla Cassazione. Inoltre, l’avvocato Taormina potrà fare un nuovo ricorso in Cassazione per il suo assistito. Solo dopo si capirà se Baiardo resterà libero o andrà ai domiciliari.
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