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1 - La settimana scorsa, più precisamente nella fredda sera di martedì 14 Maggio, verso la fine della giornata, i raggi del sole illuminavano e coloravano con diverse tonalità di colore e sfumature, l'angolo dove veniva inaugurato un murales con l'immagine di Floreal Avellaneda. Come in un dolce dipinto del freddo autunnale, diverse decine di militanti per i diritti umani, tra i quali sopravvissuti e familiari delle vittime della dittatura genocida civico-militare ed ecclesiastica argentina degli anni ‘70, hanno ricordato, ancora una volta, i 30.000 compagni desaparecidos, attraverso la figura emblematica del “Negrito”. 

A pochi isolati di distanza dal luogo dell'incontro, sua madre Iris Pereyra de Avellaneda andava avanti e indietro portando sedie, bandiere e tutto il necessario, facendo attenzione che quando sarebbe arrivato il momento di presentare con orgoglio il murale recentemente dipinto, nessun vicino fosse invitato a partecipare al tributo. Il “Negrito” a partire da ora, farà sempre più parte della memoria del suo quartiere e tutti potranno ricordarlo ogni mattina, quando per qualsiasi motivo si troveranno a passare in quell'angolo. Siamo nel quartiere di Villa Tesei-Hurligham, nella provincia di Buenos Aires. Un po' più lontano, ma non abbastanza, ad una distanza di 30 isolati, si trova ancora la guarnizione militare di Campo de Mayo, dove Iris e il Negrito furono fermati nel ‘76´, arrestati e torturati e nel caso del Negrito, lanciato da un aeroplano al Rio de La Plata. 


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“Esattamente 48 anni fa, il 15 Aprile 1976, i gruppi di “tareas” (militari in borghese, ndr.) arrivarono alla casa dove abitava la famiglia Avellaneda. La preda ambita era Floreal (il padre) un operaio coscienzioso, che nella sua intensa vita di lotte sindacali è stato protagonista di lotte collettive in difesa dei diritti umani, politici e sociali dei lavoratori. Il battaglione 601 dell’intelligence si occupava di raccogliere informazioni contro la classe operaia dall'anno 1974 e redigeva le liste degli operai combattenti per consegnarle a partire dal ‘76, alle “patotas” (militari delle forze armate) bande repressive dirette da Campo de Mayo.

Quella notte, Floreal riuscì a scappare tra gli spari di fucile attraverso i tetti delle case vicine. Quanto avvenne dopo è rimasto inciso nella memoria della sua compagna Iris Pereyra de Avellaneda. L'impotenza e la vigliaccheria militare nel non riuscire a sequestrare Floreal (padre) li porta a decidere di portarsi Iris e suo figlio Floreal a Campo de Mayo. Ne seguì il sequestro, la tortura e la sparizione del “Negrito” e tormenti e carcere per sua madre nelle prigioni sotterranee della dittatura. Un mese dopo il sequestro, il corpo del Negrito fu identificato sulle coste uruguaiane. Ma alla fine il suo cadavere fu fatto sparire dalla dittatura di quel paese su richiesta dell'Argentina”. (1)


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“Il cadavere di Negrito Avellaneda fu ritrovato legato a piedi e mani, con una profonda ferita, non cicatrizzata, in una gamba, insieme ad altri sette cadaveri, sulla costa uruguaiana di Rio de la Plata. Era evidente che avesse subito torture fisiche, e lo schianto provocato dalla caduta di migliaia di metri contro l'acqua del mar Argentino al largo dell'Uruguay, gli spezzò il collo, ma la morte sarebbe stata causata da un impalamento che gli avrebbe distrutto le viscere interne e gli organi e che gli causò un'emorragia mortale”. (2)


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2 - A tre giorni dall’omaggio reso nello spazio per la memoria dell'ex Esma (che insieme a Campo de Mayo era l'altro gran centro di detenzione, tortura e sterminio della dittatura argentina), venerdì 17 maggio, nella città di Buenos Aires, un'orda di ex studenti classe del 1978 dell'ex Scuola di Meccanica dell'Armata (Esma), hanno invaso la proprietà. (3) Come in una grottesca passeggiata di adolescenti, ignoranti e maleducati, i quali, nonostante la loro avanzata età, devono ancora fare l'esperienza di vita necessaria per conoscere in profondità la ricchezza dei valori, hanno cantato marce militari celebrando i vecchi tempi. Si sono anche scattati dei “selfie” con l'immagine di uno degli aeroplani dei “voli della morte”. È evidente che ben poco hanno imparato, dopo tanti decenni, dalle migliaia di storie dell’orrore raccontate dai sopravvissuti e che la loro formazione come apprendisti militari genocidi, li abbia limitati come individui nello sviluppo nelle aree più elementari della vita. 

I dinosauri laureandi del ‘78 si sentono nuovamente impuniti e maschi nell'era Milei, come quando avvenne il genocidio davanti ai loro occhi e loro non fecero nulla. Hanno ancora dentro di sé la paura verso i loro superiori con i quali si sono formati e che hanno interiorizzato; perciò, sono incapaci di elaborare tutto l'orrore avvenuto attorno a loro. Chiunque si trovi a visitare lo spazio della memoria dell'ex Esma esce da lì con gli occhi pieni di lacrime per le storie raccontate su sequestri, torture e omicidi commessi contro militanti, politici, studenti, anziani e donne incinte. Tranne loro, ma allora cosa stanno festeggiando? Una caratteristica tipica della destra fascista consiste nel mostrare coraggio solo in branco, per godere della sofferenza di quelle vittime quando non possono difendersi. Così è stato durante la dittatura e così è ancora oggi, dal momento che la loro presenza cerca di infangare la memoria delle migliaia di desaparecidos che sono passati dall’ex Esma.  

Presentare la storia del Negrito accostata a quella del gruppo di ex studenti nostalgici della dittatura genocida, ci aiuta a comprendere l'Argentina dell'era Milei. Il Negrito e gli ex studenti dell'Esma appartengono alla stessa generazione. Entrambi i casi, seppure ben diversi nell'immaginario sociale, tracciano dal genocidio ai giorni nostri la linea narrativa della nostra storia. Così come ogni cittadino si identifica immediatamente con il Negrito dopo aver appreso la sua storia, gli elettori di Javier Milei celebrano oggi le sue atrocità, con la stessa effusione degli ex studenti che sono rientrati nell'ex Esma. Non c’è alcun tipo di logica o spiegazione oltre il piacere perverso. Dopo tutto, la dittatura genocida e la democrazia della fame di Milei, non sono altro che due facce della stessa medaglia. Sotto l’attuale farsa di Milei, si cela la cessione della sovranità argentina, che l'ala militare genocida alleata del governo permette, invece di difendere.  4) Senza alcuna dignità, ora hanno anche venduto l’orgoglio di cercare di servire la patria. 


alunni entrata esma

3 -Milei gira il mondo in questi giorni come una rockstar di cattivo gusto, psicotica e delirante, dando l'immagine di leadership della destra nazifascista e, nel frattempo, l'Argentina si sta trasformando in un deserto dove i disperati vagano per un po' di pane e acqua. Niente di ciò che pensavamo di essere, lo siamo oggi. Anche le nostre istituzioni, alcune corrotte e altre molto prestigiose, stanno scomparendo. Il coordinamento dello Stato per soddisfare i bisogni primari non esiste più e mentre questo progredisce, Milei si porta dietro decine di migliaia di morti che non compaiono sui giornali, né vengono visti dai media mainstream.

Tutti questi crimini iniziano a restare scolpiti nella memoria del popolo e nei prossimi anni dovranno essere processati. Sono crimini che si verificano in coloro che oggi muoiono per la fame e per l'abbandono dei nostri nonni in pensione. Provocati dalla crudeltà gratuita che significa privare di sostegno chi ne ha bisogno.  Sono crimini le morti dei malati terminali che non ricevono cure adeguate e quella dei malati curabili che peggiorano perchè non possono operarsi per mancanza di forniture ed elementi necessari. Nelle parole di Rodolfo Walsh (5) è la “miseria pianificata” che mira a ridurre la popolazione e renderla sempre più sottomessa e servile al potere che la sottomette. E aggiungo, che cerca di eliminare qualsiasi variante “dell'altro” che non sia funzionale al nuovo upgrade della modernità capitalista. 

Il discorso economico del libero mercato estremo di Milei (al quale nessun accademico serio aderisce) è a noi noto perché risuona da qualche parte nella nostra memoria arcaica. È analogo a quello teologico della santa inquisizione, che si chiedeva se gli indiani in America avessero un’anima; sostituisce la scienza biologica dell'Inghilterra Vittoriana che misurava con il compasso il cranio degli schiavi africani; e sostituisce anche la morale delirante del discorso di una razza superiore nella quale credeva Adolf Hitler. In Milei si sintetizza un nuovo racconto, privo di contenuto, che distorce una realtà che non importa più a nessuno. La sua funzione nascosta è quella di fungere da scusa per scatenare la violenza genocida. Senza bisogno di maschere, oggi la crudeltà viene esercita dai vertici dello Stato a danno di chi meno ha, per il godimento indicibile di chi la sostiene.  

Milei raglia come un asino in ogni apparizione pubblica e in migliaia lo applaudono come zombie senza capire niente mentre il mondo attorno a loro sparisce, o meglio, consapevoli di tutto, che è ancora peggio. In realtà, raccolgono come cani le briciole del giorno per sopravvivere, da una grande pioggia di milioni di dollari provenienti dai canali clandestini più sporchi del potere finanziario internazionale, che ha scelto dall’estero di operare in Argentina per ridurla al nulla.

L'Argentina del 2024 è l'Ucraina del 2014, è il punto di partenza di un esperimento, l'implementazione di un'ingegneria sociale applicata per smembrare il tessuto nazionale, per trasformarla in un'entelechia di affari senza identità propria, docile come una colonia alle necessità dell'impero. Nella cornice di una prossima grande guerra tra i Brics contro la NATO, diventano prioritarie per l’Occidente le abbondanti riserve di acqua, grano, petrolio, gas, pesca, allevamento e litio, che gli USA, attraverso il loro portavoce Laura Richardson, considerano già come proprie. (6) 

Questa strategia del potere ha bisogno di resettare totalmente, o configurare a furia di colpi se necessario, l'individuo sociale per renderlo capace di tollerare il nuovo status quo imposto. In questo ambito operano i gruppi di resistenza della sinistra che vengono perseguitati e con operazioni mediatiche, giuridiche e repressive con le motivazioni più false. Intervengono nei loro spazi politici, nelle loro abitazioni, minacciano le loro famiglie, proibiscono i loro incontri, li multano se scendono in strada a protestare o li incarcerano a tempo indeterminato inventando qualche scusa che poi si scopre non vera. (7) La trasformazione dell'individuo sociale "idoneo" per il prossimo futuro è in atto. 

Pertanto l'unico individuo politico che ha ancora una coscienza ed è capace di disputare questa battaglia, viene neutralizzato con precisione chirurgica da parte dell'apparato dello Stato. Vale a dire che Milei non è il presidente di uno Stato ridotto al minimo come lui stesso proclama. È il presidente di uno Stato repressore che attua politiche di fame e mette in campo tutte le sue risorse quando deve dare la caccia a chiunque ostacoli il suo cammino. 

È così che si ricostruisce la coscienza genocida in Argentina sotto i nostri piedi. Sottobanco si è ripreso ad assemblare, non a caso, proprio alla fine del ciclo biologico o del limite fisico dei protagonisti della lotta per la memoria, giustizia e verità sul genocidio dei ‘70. Milei è semplicemente colui che è stato scelto per liberare e indirizzare tutte le tensioni contenute nell'inconscio collettivo, in tutte le sue varianti: di chi nega il genocidio, di chi lo giustifica, di chi sceglie di non sapere o direttamente di chi non se ne cura per niente. Questa è la ragione nascosta che spiega perché è stato scelto da un'enorme maggioranza che ritiene secondario o relativo qualunque cosa lui dica e che, quindi, gli concede tutto. Quello di cui hanno bisogno è semplicemente che sia veicolo dell'odio, per poter purgare la frustrazione ereditata che conservano strutturata dentro di sè. 

Come in Jurassic Park, dalle uova di quei dinosauri che sono ritornati a camminare nell'ex-ESMA, è sorto il nuovo elettorato cittadino che ha scelto Javier Milei come nuovo presidente, sebbene nemmeno loro stessi capiscano bene il perché. 

Né oblio, né perdono. 

Compagno Floreal “Negrito” Avellaneda… PRESENTE!

Foto:

1 - Il presidente argentino, Javier Milei

2 - Ex alunni nella scuola di Mecanica dell’Armata (ex Esma)

3 - Iris Pereyra de Avellaneda di fronte al murales di suo figlio il Negrito Floreal Avellaneda (Foto Agustin Saiz)

4 - Commemorazione dell’anniversario del Negrito, Martedì 14/05/24 (Foto Asociación de Sobrevivientes de Campo de Mayo)

5 – Entrata di ex alunni nella scuola di Mecanica dell’Armata (ex Esma)
 

Referencias:

  • Trascrizione del materiale ceduto per il programma radio Construyendo Memoria dell’Asociación de sobrevivientes de Campo de Mayo.                                                                 

https://web.archive.org/web/20120118060247/http://200.58.112.70/~rs000075/index.php?option=com_content&view=article&id=2203:historica-condena-a-los-asesinos-del-qnegritoq-avellaneda&catid=2:nac&Itemid=7

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