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210 morti osp nasser

Tra questi molti sono di donne e bambini. Nel frattempo l’esercito starebbe preparando gli sfollati di Rafah a un’evacuazione in vista di un’operazione militare

Circa 210 cadaveri sono stati ritrovati domenica in una fossa comune nell'ospedale Nasser di Khan Younis. I servizi di soccorso hanno rinvenuto le sepolture nel cortile dell'ospedale, attaccato e occupato per giorni dall'esercito israeliano. Tra i cadaveri donne e bambini. Il ritrovamento è stato fatto dalle squadre di soccorso di Gaza che sono ritornate in città dopo la parziale evacuazione dell'esercito israeliano (Idf) dal sud della Striscia due settimane fa.

Media locali parlano di molti bambini, donne e anziani tra i corpi seppelliti nel cortile dell'ospedale Nasser, che l'Idf ha attaccato e poi occupato per diversi giorni.

Non è chiaro se si tratti di pazienti o sfollati morti durante i bombardamenti sulla zona, e sepolti per necessità nel cortile dell'ospedale, o se si tratti dei prigionieri fatti dai militari israeliani dopo avere fatto irruzione nel Nasser, che da allora è fuori servizio come l'altro grande ospedale di Khan Younis.

Oggi, intanto, sette civili sono stati uccisi e altri feriti in un raid aereo israeliano che ha colpito una casa nel campo profughi di Nuseirat, nella Striscia di Gaza centrale, secondo l'agenzia di stampa palestinese, Wafa.

L'attacco arriva dopo che funzionari sanitari di Gaza hanno riferito che 22 persone, tra cui 18 bambini, sono state uccise in attacchi israeliani contro la città meridionale di Rafah, domenica, per un bilancio che ormai ha superato le 34mila vittime dall'inizio della guerra.

L'esercito israeliano schierato ai confini di Gaza per la Pasqua

I militari israeliani sono ora schierati lungo il perimetro settentrionale e orientale della Striscia, ha comunicato domenica il portavoce dell'Idf, Daniel Hagari.

"Le forze dell'IDF sono dispiegate lungo l'intera lunghezza dei confini dello Stato di Israele per garantire la sicurezza dei cittadini. Anche durante le vacanze, bisogna essere vigili" ha detto Hagari.

In Israele lunedì sera iniziano le celebrazioni della Pasqua ebraica. Alla vigilia il primo ministro Benjamin Netanyahu è tornato a parlare del centinaio di ostaggi ancora a Gaza.

"Non ci rilasseremo un attimo nella nostra missione di riportarli a casa. Purtroppo tutte le proposte a Hamas per il loro rilascio sono state rifiutate", ha dichiarato Netanyahu.

Israele starebbe preparando operazione a Rafah

Israele starebbe preparando l'evacuazione dei civili da Rafah, nel Sud di Gaza, verso Khan Yunis ed altre aree, segnale inequivocabile che l'inizio dell'annunciata operazione di terra si starebbe avvicinando. Lo hanno riferito funzionari egiziani citati dal Wall Street Journal, secondo cui le operazioni di evacuazione durerebbero da due a tre settimane e verrebbero condotte da Israele in coordinamento con gli Stati Uniti, l'Egitto e altri Paesi arabi come gli Emirati. I civili verrebbero trasferiti in zone allestite con tende, centri per la distribuzione del cibo e strutture mediche. Sempre secondo le stesse fonti, Israele prevede di spostare le truppe su Rafah gradualmente e di focalizzarsi sulle zone dove ritiene si nascondano i leader di Hamas. L'operazione nella città del Sud dovrebbe durare circa sei settimane.

Il ministero della Sanità di Gaza ha avvertito che un'invasione israeliana di Rafah, nel sud della Striscia, significherebbe l'eliminazione di "quel poco che rimane del sistema sanitario e la privazione per la popolazione di qualsiasi servizio sanitario".

In un comunicato si legge anche che la minacciata offensiva di terra esporrebbe "i residenti al rischio di morte". Circa 1,5 milioni di persone sono attualmente stipate nell'area, la stragrande maggioranza delle quali è stata ordinata lì dall'esercito israeliano durante la sua guerra di sei mesi contro l'enclave costiera che ha ucciso più di 34.000 persone, per lo più bambini e donne.

Relatrice Onu, Israele impone intenzionalmente carestia a Gaza

"Non solo Israele sta uccidendo e causando danni irreparabili ai civili palestinesi con i suoi bombardamenti, ma insieme ai loro alleati sta anche imponendo consapevolmente e intenzionalmente la carestia, la malnutrizione prolungata e la disidratazione" a Gaza. Lo ha detto la relatrice speciale delle Nazioni Unite sul diritto alla salute, Tlaleng Mofokeng, all'agenzia di stampa turca Anadolu. Mofokeng ha sottolineato, durante un briefing con la stampa a Ginevra, che il tasso di evacuazione medica a Gaza è "molto basso", pari al 47%, poiché molte strutture sanitarie sono "completamente disfunzionali". Secondo Mofokeng "non c'è un intento sistemico strutturato, mirato e deliberato per garantire che i diritti alla salute delle persone siano protetti".

Macron sente Netanyahu, cessate il fuoco duraturo a Gaza

Il presidente francese Emmanuel Macron e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu hanno avuto una conversazione telefonica durante la quale il leader francese ha ribadito il desiderio di Parigi di evitare un'escalation in Medio Oriente e di opporsi agli sforzi dell'Iran per destabilizzare la regione. Lo riferisce l'ufficio di Macron, come riporta Al-Jazeera. La presidenza francese ha inoltre detto che Macron ha anche ribadito a Netanyahu che la Francia vuole un cessate il fuoco immediato e duraturo a Gaza e che sta lavorando per cercare di alleviare le tensioni degli scontri al confine tra Israele e Libano.

Commissione indipendente Onu, da Israele no prove legami Unrwa-Hamas

Israele non è stato al momento in grado di fornire prove a sostegno delle sue affermazioni secondo le quali i dipendenti dell'agenzia Unrwa dell'Onu a Gaza avrebbero legami con organizzazioni terroristiche. Lo sostiene il quotidiano Guardian, che ha citato i risultati di una commissione indipendente, guidato dall'ex ministra degli Esteri francese Catherine Colonna, che ha condotto una indagine sulle accuse presentate da Israele all'indomani dell'attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre dello scorso anno. Il rapporto Colonna, scrive il Guardian, commissionato dall'Onu, ha rivelato che l'agenzia ha fornito a Israele l'elenco dei suoi dipendenti e che "il governo israeliano non ha informato l'Unrwa di alcuna preoccupazione relativa al personale sulla base di questi elenchi dal 2011".

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