Teheran ha dichiarato di averli abbattuto tutti e che non c'è stato alcun attacco missilistico. Nel mirino c’erano gli impianti nucleari a Isfahan
Israele ha lanciato nella notte, intorno alle 02.30 italiane, un'operazione ''limitata'' contro l'Iran colpendo una base iraniana vicino a Isfahan. Lo riferiscono funzionari americani citati dalla Cnn e dal New York Times. Le difese aeree iraniane sono entrate in azione e tre droni sono stati abbattuti, come ha confermato il portavoce della agenzia spaziale iraniana su 'X'. Nel mirino dell’attacco c’erano gli impianti nucleari a Isfahan, città nel centro del Paese. La tv di Stato iraniana ha affermato che intorno alle ore 2.30 italiane, tre droni sono stati visti nel cielo sopra Isfahan e i sistemi di difesa aerea sono stati attivati e hanno "distrutto questi droni nel cielo”. L’attacco di Israele è arrivato nel giorno del compleanno della Guida Suprema iraniana Khamenei, nato il 19 aprile del 1939.
L'Iran ha dichiarato di aver abbattuto diversi droni e che non c’è stato "nessun attacco missilistico per ora" sul Paese, dopo che sono state udite esplosioni vicino alla città centrale di Isfahan.
L’aggressione sarebbe stata condotta “da piccoli droni, possibilmente lanciati dall'interno del Paese stesso”, ha detto una fonte dell'Iran al New York Times, ripreso da Haaretz. Secondo la stessa fonte, "i sistemi radar del Paese non hanno intercettato velivoli non identificati entrati nello spazio aereo dell'Iran".
Sempre sul tema, l’agenzia di stampa ufficiale iraniana Irna ha annunciato che "non sono stati segnalati danni rilevanti" in seguito alle esplosioni udite all'alba. "In seguito all'attivazione della difesa aerea in alcune regioni del Paese, non sono stati segnalati danni o esplosioni su larga scala", ha dichiarato l'agenzia, sulla base delle informazioni riportate dai suoi giornalisti. L'agenzia ha aggiunto che "non sono state ricevute segnalazioni di lancio di sistemi di difesa missilistica".
Ieri Israele aveva avvisato gli Stati Uniti che avrebbe compiuto ritorsioni contro l'Iran nei prossimi giorni: lo riferisce la Cnn citando un alto dirigente americano. "Non abbiamo approvato la risposta", ha detto la fonte.
"L'attacco israeliano contro l'Iran è un allentamento dell'escalation. Dovevano fare qualcosa ma l'azione è limitata rispetto all'attacco su Damasco che ha fatto precipitare la crisi". Lo scrive su X Ian Bremmer, analista fondatore di Eurasia Group, società di consulenza sui rischi geopolitici.
Media iraniani, "nessuna notizia di attacchi dall'estero"
I media iraniani negano oggi che l'Iran sia stato attaccato dall'estero dopo che diversi droni sono stati abbattuti e si sono udite esplosioni vicino alla città centrale di Isfahan. "Non ci sono notizie di un attacco dall'estero contro Esfahan o qualsiasi altra parte dell'Iran", riporta l'agenzia di stampa Tasnim, citando "fonti informate".
Il Jerusalem Post sul tema scrive che Israele non assumerà la responsabilità dell'attacco in Iran "per ragioni strategiche". Il quotidiano cita "fonti israeliane", che hanno dichiarato informalmente "Occhio per occhio, dente per dente. Israele ha reagito laddove è stato attaccato". Ma, ufficialmente, Israele non si assumerà la responsabilità di questo attacco per ragioni strategiche. Gli iraniani sostengono che si sia trattato di "un'esplosione in una fabbrica" perché vogliono evitare un'escalation; secondo le fonti israeliane non è chiaro il motivo per cui il Pentagono abbia rivelato ai media americani il coinvolgimento di Israele; avrebbero potuto restare in silenzio, dicono. Avrebbero potuto preservare la dignità dell'Iran ed evitare di aggravare la situazione da soli, secondo quanto riferisce il quotidiano israeliano.
Antonio Guterres
Von der Leyen: "No a ulteriori azioni escalation"
"Dobbiamo fare tutto il possibile affinchè le parti nella regione evitino l'escalation. Abbiamo assistito al massiccio attacco con droni e missili dall'Iran contro Israele. E' assolutamente necessario che la regione sia stabile e che tutte le parti esercitino moderazione da ulteriori azioni". Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in un punto stampa in Finlandia al confine con la Russia con il premier Petteri Orpo.
Anche dal vertice di Capri del G7 si ribadisce l’urgenza di una de-escalation.
"Il G7 è impegnato per la sicurezza di Israele e ottenere la de-escalation" in Medio Oriente ha detto il segretario di Stato americano Antony Blinken in conferenza stampa al termine del G7 di Capri, ricordando l'accordo sulla necessità di nuove sanzioni relative alle armi.
Lo stesso è stato fatto dal ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov che ha detto a Israele che l'Iran ''non vuole una escalation''. Intervistato dai media russi, il capo della diplomazia di Mosca ha parlato di ''contatti telefonici tra la leadership di Russia e Iran, i nostri rappresentanti e gli israeliani. In questi colloqui abbiamo detto molto chiaramente agli israeliani che l'Iran non vuole un’escalation”.
Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha invece rivolto un appello alla ''moderazione da parte di tutti e il rifiuto di azioni che potrebbero provocare un'ulteriore escalation della tensione in una regione così difficile".
Guterres: stop al ciclo di ritorsioni in Medio Oriente
Il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, dopo l'attacco di Israele all'Iran "ribadisce che è giunto il momento di fermare il pericoloso ciclo di ritorsioni in Medio Oriente". Il portavoce del Palazzo di Vetro Stephane Dujarric in una nota afferma che il segretario generale "condanna qualsiasi atto di ritorsione e fa appello alla comunità internazionale affinché lavori insieme per prevenire ogni ulteriore sviluppo che potrebbe portare a conseguenze devastanti per l'intera regione e oltre".
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