La decisione del gup di Palermo dovuta a incompetenza territoriale per alcune decine di capi di imputazioni
Il processo scaturito dall'operazione della Dda di Palermo, chiamata "Hybris", che avrebbe sgominato un traffico di cocaina a cavallo fra le province di Agrigento, Caltanissetta e Palermo, si divide in tre tronconi.
Il gup di Palermo, Stefania Brambille, si è dichiarato incompetente per territorio in relazione ad alcune decine di capi di imputazioni relativi a episodi di spaccio che si sarebbero consumati a Gela e Agrigento. La conseguenza è che il processo si celebrerà, oltre che al tribunale di Palermo, anche a Caltanissetta e ad Agrigento.
L'operazione della squadra mobile, che nell'Agrigentino, ha avuto come destinatari indagati di Palma, Licata e Campobello, è scattata il 21 febbraio. Venticinque le misure cautelari.
L'inchiesta avrebbe sgominato una associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope. Ad alcuni è stato contestato solo il concorso nell'attività di spaccio. L'inchiesta non ha retto del tutto al vaglio del tribunale del riesame che ha revocato numerosi provvedimenti.
Le indagini hanno permesso di portare alla luce anche un giro di armi. I pm della Dda hanno chiesto il rinvio a giudizio per Francesco Cavaleri, Michele Cavaleri, Lillo Serravalle, Angelo Sorriso, Concetta Maddalena Marino, Antonio Milanese, Gioacchino Giorgio, Salvatore Giuseppe Cavaleri, Fabio Della Rossa, Antonietta Casaccio, Maria Casaccio, Marco Cavaleri, Paolo Cavallo, Ramona Marylin Cellura, Luciano Orazio Curvà, Giuseppe Domicoli, Calogero Forti, Angelo La Cognata, Marco Marino, Luca Giacomo Marino, Gioele Carmelo Musumeci, Michele Palma, Giuseppe Pasqualino, Nunzio Ratto, Giuseppe Sanfilippo, Ferdinando Roberto Serravalle, Fabrizio Truisi e Santo Vitale.
Salvatore Giuseppe Cavaleri, estraneo al traffico di droga, è finito sotto inchiesta per un episodio satellite. Il 24enne, in particolare, è accusato di avere minacciato un confinante di terreno.
I difensori (il collegio è composto, fra gli altri, dagli avvocati Santo Lucia, Giuseppe Vinciguerra, Gaspare Lombardo, Giovanni Castronovo e Antonio Montana) all'apertura dell'udienza preliminare hanno sollevato al giudice la questione della competenza territoriale e le loro tesi sono state accolte con la conseguenza che il processo si divide in tre stralci.
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