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In poco meno di due ore il centrodestra compatto con centoundici voti contrari lascia la ministra per il turismo, Daniela Santanché, ancora al suo dicastero. Il Senato respinge la mozione di sfiducia individuale proposta dal M5s e sostenuta da Pd e Avs contro la senatrice-imprenditrice coinvolta in un'inchiesta della procura di Milano nei confronti della sua società Visibilia.
Nonostante la presenza massiccia della maggioranza non si percepisce da parte dei suoi una partecipazione sentita. Un tiepido applauso saluta la fine del suo intervento in Aula, lo stesso timido tributo che verrà replicato dopo la bocciatura del documento.
Alla fine della discussione prende la parola Santanchè che ha rimarcato: "In Aula ho detto la verità e chi dice il contrario mente sapendo di mentire". Sulla sua testa però pendono accuse pesanti: falso in bilancio, bancarotta e truffa ai danni dello Stato è l'ultima ipotesi di reato.
La ministra ha respinto tutto, di nuovo e quando Ignazio La Russa ha letto i risultati, i banchi del governo erano già praticamente vuoti. Lo stesso dicasi per quelli delle opposizioni.
Il dato oggettivo è che ancora una volta, la politica italiana ha scelto di evitare di assumersi le responsabilità di onorabilità e dignità di fronte all'elettorato, preferendo la selezione delle sue classi dirigenti attraverso la magistratura.
L'articolo 54 della Costituzione sottolinea che i cittadini a cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore.
Sebbene i fatti giudiziari non coinvolgano Santanché in qualità di ministro, i cittadini sono interessati non solo a ciò che i giudici stabiliranno, ma anche a ciò che affermano i collaboratori di Santanchè, poiché le loro parole possono essere veritiere o mendaci. Essi hanno smentito ripetute affermazioni di Santanchè riguardanti la cassa integrazione, e ci sono state cause lavorative relative a dei mancati pagamenti. Questo solleva un problema di disciplina ed onore, indipendente dalle inchieste giudiziarie.
Sulla base di questi fatti, che non sono direttamente legati alla colpevolezza o all'innocenza di Santanchè, sarebbe opportuno che la politica effettuasse una selezione più rigorosa delle proprie classi dirigenti.

Foto © Imagoeconomica

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