I pg hanno chiesto più tempo per “rivedere tutto il materiale probatorio acquisito” e quindi procedere con la discussione
La fase istruttoria del processo sull’omicidio del poliziotto Nino Agostino e della moglie Ida Castelluccio, che si celebra davanti alla Corte d’Assise di Palermo, si concluderà il prossimo 15 settembre. Imputati sono il boss dell’Acquasanta Gaetano Scotto (che deve rispondere di omicidio) e Francesco Paolo Rizzuto, amico dell’agente accusato di favoreggiamento.
L’accusa, rappresentata dai sostituti procuratori generali Umberto De Giglio e Domenico Gozzo, ha chiesto più tempo per poter “rivedere tutto il materiale probatorio acquisito che è particolarmente articolato e complesso”. Quindi ha chiesto di “rinviare la chiusura della fase istruttoria definitiva alla prossima udienza in cui eventualmente - hanno premesso i pm - potremmo avanzare una richiesta integrativa di acquisizione di prove”. La richiesta è stata accolta dalle parti e dalla Corte presieduta da Sergio Gulotta (a latere Monica Sammartino). Questa mattina doveva essere sentito il vice questore Luca Buriesci ai sensi dell’art.195 limitatamente alle circostanze riferite de relato dal teste Gioachino Genchi afferenti alle mansioni di Coppolino Salvatore e Marchese Francesco al Castel Utveggio. Il teste convocato dall’avvocato Giuseppe Scozzola (difensore di Scotto), però, ha riferito al legale di non poter presiedere perché all’estero. Quindi il legale ha rinunciato alla sua escussione producendo alla corte, su accordo delle parti, l’esame reso dal Buriesci nel 2013 al processo Borsellino Quater e anche il verbale di Sit del novembre 2003 reso alla Dia di Caltanissetta dello stesso Buriesci.
Foto © Emanuele Di Stefano
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