Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

Condanne da 8 a 20 anni per sette persone, accusate, a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla detenzione di sostanza stupefacente, di detenzione illegale di armi e munizionamento, con l'aggravante del metodo mafioso. È l'esito della sentenza della corte di Appello di Bari dell'indagine "Agosto di fuoco" che portò all'arresto delle sette persone, ritenute intranee al clan "Perna" di Vieste, nel Foggiano. Una indagine avviata nel 2018 dopo i numerosi episodi di sangue avvenuti nel centro garganico, in cui si registrarono 3 omicidi e 3 tentati omicidi messi a segno con modalità mafiose e che avrebbero accertato la sussistenza di un gruppo criminale dedito al traffico di sostanze stupefacenti di diverse tipologie, facente capo a Girolamo Perna. Questa mattina gli agenti di polizia hanno dato esecuzione all'ordine per la carcerazione nei confronti delle sette persone, emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d'Appello di Bari. Secondo quanto emerso dalle indagini portate avanti dal personale del Servizio Centrale Operativo, della Squadra Mobile di Foggia e di Bari e coordinato dalla Dda di Bari le condotte criminose sarebbero state poste in essere per agevolare la compagine criminale facente capo a Perna, nell'ambito della violenta guerra di mafia intercorsa con la fazione contrapposta facente capo a Marco Raduano, per il controllo egemonico del territorio viestano e l'assunzione del monopolio nella gestione e nel commercio degli stupefacenti. Peraltro, durante le attività investigative fu registrata la volontà di imminenti rappresaglie nei confronti di esponenti della fazione avversa. Pertanto, per impedire l'esecuzione del programma criminoso ed evitare un ulteriore omicidio nella città di Vieste, fu richiesto ed ottenuto dalla Dda di Bari l'emissione di un decreto di fermo di indiziato di delitto nei confronti di due soggetti, ritenuti al vertice dell'associazione, cui seguiva l'esecuzione dell'ordinanza della misura della custodia cautelare in carcere, emessa dal gip di Bari, a carico di 5 appartenenti alla medesima compagine criminale. L'attività investigativa, inoltre, è proseguita anche dopo l'esecuzione dei provvedimenti cautelari, consentendo agli investigatori di individuare il fornitore della cocaina in favore del gruppo criminale, una persona ritenuta vicino al "clan dei montanari" di Monte Sant'Angelo anche lui arrestato. 

Foto © Imagoeconomica

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos