Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

Il plenum del Csm ha riconfermato la nomina di Giovanni Bombardieri a procuratore di Reggio Calabria, annullata per già due volte dal Consiglio di Stato. Bombardieri ha ottenuto 20 voti contro i 7 andati a Raffaele Seccia, ex procuratore di Lucera (Foggia) ora sostituto procuratore generale in Cassazione, il cui ricorso aveva dato origine alla pronuncia di Palazzo Spada. Prosegue dunque il braccio di ferro del Csm con l'organo massimo della giustizia amministrativa, che aveva posto nel nulla le due delibere precedenti ritenendole carenti dal punto di vista delle motivazioni.
A votare per Seccia, oltre al consigliere indipendente Mirenda, anche i quattro laici in quota Fratelli d’Italia (tra cui la relatrice Daniela Bianchini), Michele Papa (M5s) e Claudia Eccher (Lega).
Il Consiglio di Stato aveva contestato al Csm di aver fatto prevalere Bombardieri sul suo concorrente per il solo fatto della maggiore conoscenza del fenomeno criminale 'ndranghetista, senza peraltro considerare la mancanza di esperienze direttive nel suo curriculum, a differenza di Seccia. Nella nuova delibera approvata oggi (presentata in aula dal consigliere laico Ernesto Carbone in quota Italia viva) il Csm giustifica la sua scelta in nome della "più estesa, variegata nonché significativa esperienza" di Bombardieri nella trattazione di reati di criminalità organizzata, esperienza lunga 15 anni e che si è espletata in quattro diverse realtà giudiziarie, a partire dalle Dda di Roma e Catanzaro.
Dal confronto tra i curriculum infatti risulta che prima di andare a guidare la piccola Procura di Lucera (che all’epoca aveva solo cinque sostituti e che è stata poi soppressa), Seccia ha coordinato la Direzione distrettuale antimafia di Bari per soli sette mesi “in via urgente e temporanea”. Dal canto suo, invece, Bombardieri “si occupa di criminalità organizzata da ben 21 anni” prima come giudice del Tribunale di Locri e poi come sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Roma e procuratore aggiunto di Catanzaro. Nello stesso ufficio ha svolto le funzioni di vicario e, in attesa della nomina del procuratore Nicola Gratteri, anche quelle di facente funzioni. A ciò si aggiunge che, di fatto, Bombardieri ha guidato dal 2018 la Procura di Reggio Calabria che viene descritta come “un ufficio di grandi dimensioni, in cui la realtà criminale è connotata dallo storico radicamento della ‘Ndrangheta e dalle sue infiltrazioni nei diversi ambiti politico, sociale, economico e amministrativo”.
Nessun peso per la maggioranza va dato alle chat tra Bombardieri e Luca Palamara, all'epoca consigliere del Csm, relative alla revoca della domanda per il posto di procuratore aggiunto a Roma, che il magistrato fece prima che fosse bandito il concorso per l'incarico di procuratore di Reggio Calabria. Quelle conversazioni, si legge nella delibera approvata, sono "irrilevanti" , anche alla luce delle spiegazioni date da Bombardieri in un'audizione davanti alla Commissione Direttivi, "per il loro tenore, la sporadicità delle interlocuzioni rispetto alla questione della revoca della domanda in altra parallela procedura concorsuale, l'assenza di evidenze di precostituite operazioni di riserva dei posti e, anzi, la chiara connotazione delle stesse come confidenze di tipo amicale connesse a scelte professionali". Un passaggio criticato con foga dal consigliere indipendente Andrea Mirenda, che ha contestato l'atteggiamento della Commissione: si sarebbe limitata a chiedere a Bombardieri se aveva fatto un "accordo con il gruppo di Area per lasciare libero il posto di Roma in cambio di quello di Reggio Calabria" e di fronte al suo no non avrebbe fatto altri approfondimenti. Nemmeno convocando Palamara, come lo stesso Mirenda aveva chiesto.
Il consigliere Antonino Laganà (della corrente moderata di Unicost) ha replicato alle parole di Mirenda: “Con il massimo rispetto per la giustizia amministrativa, non dobbiamo avere paura di niente e di nessuno”.
Sullo sfondo, infatti, c’è stato una sorta di scontro istituzionale con palazzo Spada che, secondo Mirenda potrebbe valutare di sollevare questione di legittimità costituzionale “per elusione del giudicato”. “Il giudice non deve avere mai paura delle conseguenze delle proprie decisioni. Noi dobbiamo guardare le carte esercitando la nostra discrezionalità. Non è un caso che la Costituzione, proprio per salvare l’autonomia e l’indipendenza della magistratura, ha costituito un organo a carattere costituzionale, il Consiglio superiore della magistratura, demandando al Consiglio, e solo al Consiglio fino a oggi, il dovere ma anche il diritto di indicare le persone più funzionali ai singoli posti”, è stata la risposta di Laganà. Per Bombardieri ha votato anche la prima presidente della Cassazione, Margherita Cassano.

Foto © Imagoeconomica

ARTICOLI CORRELATI

Csm: trenta giorni per valutare nomina di Bombardieri a Procuratore di Reggio Calabria

Csm presenta ricorso contro il Consiglio di Stato sul 'caso Bombardieri'

Intercettazioni, Bombardieri: ''Grave limitarle solamente a reati di mafia e terrorismo''

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos