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Si è avvalsa della facoltà di non rispondere al gip, nel corso dell'interrogatorio di garanzia, Daniela Lo Verde, la Preside antimafia arrestata per corruzione e peculato. Stessa scelta hanno fatto i due coindagati, il vicepreside Daniele Agosta e Alessandra Conigliaro, la dipendente di un negozio di informatica che avrebbe gestito in esclusiva le forniture di apparecchi elettronici della scuola Falcone dello Zen, in cui lavorava la Preside, in cambio di regali alla dirigente. La donna e il suo vice avrebbero razziato la mensa dell'istituto di generi alimentari acquistati con i fondi europei e si sarebbero appropriati di tablet e pc destinati ai ragazzi. I tre indagati sono ai domiciliari. 
Al termine dell'interrogatorio di garanzia, l'avvocato della Preside, Ninni Reina, ha commentato: "Ci riserviamo entro la scadenza dei termini, prevista per il 2 maggio di ricorrere eventualmente al Riesame. Oggi di fronte alla grande mole di carte e dell'indagine i miei clienti si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, ma certamente la preside ha intenzione di confrontarsi con i pubblici ministeri".

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