Tre misure cautelari nell'indagine della Procura Europea, "La coscienza di Zen-O"
Questa mattina i Carabinieri di Palermo hanno dato esecuzione a tre provvedimenti cautelari degli arresti domiciliari emessi dall’Ufficio Gip del Tribunale di Palermo sulla base delle risultanze investigative emerse nel corso dell’indagine, coordinata dai Procuratori Europei Delegati Calogero Ferrara e Amelia Luise dell’European Public Prosecutor’s Office di Palermo, per le ipotesi di reato di Peculato e Corruzione.
L’indagine, condotta da febbraio 2022 ad aprile 2023 dalla Sezione EPPO del Nucleo Investigativo di Palermo e convenzionalmente denominata “La Coscienza di Zen-O” (un riferimento duplice al quartiere ghetto di Palermo e al romanzo di Italo Svevo), è stata avviata su denuncia di un'insegnante.
Gli inquirenti, anche grazie all’ausilio di consistenti attività tecniche, hanno accertato l’esistenza di un unitario centro di interessi illeciti, radicato all’interno dell’Istituto comprensivo “G. Falcone”, operante nel quartiere Z.E.N. di Palermo, formato dalla Preside, dal Vicepreside e da professionisti privati che, in concorso fra loro, si sarebbero resi responsabili dei reati ipotizzati, afferenti alla gestione dei fondi di spesa pubblici, sia nazionali che europei, nell’ambito di vari progetti scolastici.
Un vero e proprio scandalo se si considera che la preside della scuola, Daniela Lo Verde, è una figura nota all'interno dell'antimafia palermitana, insignita anche del titolo di cavaliere della Repubblica. Colpiti dal medesimo provvedimento anche il vice preside Daniele Agosta, e Alessandra Conigliaro, dipendente della società "R-Store" che si occupa della vendita di materiale informatico.
Secondo quanto riportato da una nota "i dirigenti scolastici, in forza del loro ruolo di pubblico ufficiale, si sarebbero mossi per accaparrarsi dei finanziamenti comunitari e "avrebbero attestato falsamente le presenza degli alunni all’interno della scuola anche in orari extracurriculari, al fine di giustificare l’esistenza di progetti PON di fatto mai realizzati o realizzati solo in parte nella considerazione che la mancata partecipazione degli studenti avrebbe inciso in maniera direttamente proporzionale sulla quota parte dei fondi destinati per ciascun PON alla Dirigenza".
Il Tenente Colonnello Salvatore Di Gesare
"Gli approfondimenti investigativi hanno messo in luce una gestione dell’Istituto volta a curare interessi di natura meramente personale, anche con riguardo alle procedure di acquisto e fornitura di generi alimentari per il servizio di mensa della Scuola. Infatti, veniva documentato come all’interno dell’Ufficio di Presidenza era custodita una cospicua quantità di generi alimentari nonché costosi dispositivi informatici destinati agli studenti, che sarebbero stati costantemente prelevati dalla Preside e dal suo vice per proprie ed esclusive necessità".
Le indagini hanno anche permesso di verificare come la Dirigenza dell’Istituto avrebbe affidato stabilmente, contra legem, la fornitura di materiale tecnologico ad una sola azienda in forza di un accordo corruttivo volto all’affidamento di ulteriori e importanti commesse in cambio di molteplici illecite dazioni di strumenti tecnologici di ultima generazione".
Ad aggravare il quadro, per come emerge dal provvedimento cautelare, la Dirigente ha costantemente alimentato la propria immagine pubblica di promotrice della legalità, nonostante il quotidiano agire illegale e la costante attenzione ai risvolti economici della sua azione amministrativa, di fatto abbandonando l’esercizio del suo ruolo tipizzato di controllo e di gestione finalizzato al buon andamento dell’I.C.S. “G. Falcone”, che si rivolge a un’utenza particolarmente fragile, costituita da alunni che, nel caso di specie, sono già penalizzati da un contesto sociale e culturale di degrado come quello in cui versa il quartiere Zen.
È obbligo rilevare che gli indagati sono, allo stato, solamente indiziati di delitto, pur gravemente, e che la loro posizione sarà definitivamente vagliata giudizialmente solo dopo l’emissione di una sentenza passata in giudicato in ossequio ai principi costituzionali di presunzione di innocenza.
Nell’operazione è stata arrestata anche Alessandra Conigliaro, dipendente del negozio Apple R-Store di Palermo, che secondo l’accusa, ha regalato tablet e cellulari alla preside in cambio dell’aggiudicazione in esclusiva della fornitura alla scuola del materiale elettronico: anche per lei sono stati disposti i domiciliari. La preside, in base a quanto ricostruito dalle indagini, le ha permesso di fare preventivi su misura – a discapito di altre aziende – per acquisiti realizzati nell’ambito di progetti finanziati con fondi pubblici.
In un video degli investigatori si vede la dipendente, dopo aver ottenuto copia del preventivo della ditta concorrente, consegnare a Lo Verde una busta con due cellulari. Rimasti soli in ufficio, la preside e il suo vice hanno aperto il sacchetto e Agosta si lamentava per non aver trovato il modello 13 Pro, “da lui evidentemente richiesto”.
Secondo l’accusa, inoltre, i due docenti attestavano falsamente la presenza degli alunni all’interno della scuola anche in orari extracurriculari per giustificare l’esistenza di progetti Pon di fatto mai realizzati, perché la mancata partecipazione degli studenti avrebbe ridotto i fondi incassati.
Nel provvedimento cautelare sono citati brani di intercettazioni in cui la preside, al lavoro in compagnia della figlia, le dava indicazioni sugli alimenti (destinati alla mensa) di cui appropriarsi per portarli a casa.
Ma oltre al cibo, in base a quanto ricostruito dalle indagini, la donna si appropriava indebitamente di costosi dispositivi elettronici acquistati con fondi Ue e destinati alle classi: “Che è, un nuovo Mac?”, chiedeva la figlia, “Sì, ora ce lo portiamo a casa”, rispondeva la madre. Le conversazioni, inoltre, mostrano i retroscena di un episodio risalente all’agosto 2022, quando la scuola subì per l’ennesima volta un furto di computer dall’aula magna. Lo Verde e Agosta, intercettati, festeggiano la solidarietà economica arrivata: “Per un cornuto un cornuto e mezzo, ci stanno arrivando soldi da tutte le parti!”, diceva lui.