Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

Le riforma dell'ex guardasigilli ha abrogato tacitamente una parte della legge Severino

I politici che hanno patteggiato una pena potranno candidarsi alle prossime elezioni amministrative: non incorrono quindi in una situazione di incandidabilità. E' quanto espresso in un parere dell'Avvocatura generale dello Stato in risposta a un quesito posto dalla direzione centrale per i servizi elettorali del Viminale. Nel parere si sottolinea come la Riforma Cartabia riducendo gli aspetti extrapenali del patteggiamento abbia inciso sulle precedenti disposizioni contenute nella cosiddetta legge Severino. Si tratta, si legge nel parere, di un caso di abrogazione tacita della legge precedente. Il parere è stato acquisito e riportato in una circolare del dipartimento per gli Affari interni e territoriali del Viminale: in poche parole si fa presente che l’Avvocatura dello Stato ha rilevato che sia la Corte costituzionale sia la Corte europea dei diritti dell’uomo hanno negato la natura penale delle misure contenute nella legge Severino, escludendone lo scopo punitivo, essendo state introdotte nell’ordinamento per assicurare il buon andamento e la trasparenza della pubblica amministrazione e delle assemblee elettive, arginando il fenomeno dell’infiltrazione criminale. Dunque l’incandibabilità prevista dall’articolo 15 della norma, con l’entrata in vigore della riforma Cartabia, "non produce più i suoi effetti".
La legge Severino era già nel mirino dell'attuale Guardasigilli Nordio, assieme all'abrogazione dell'abuso d'ufficio, del traffico di influenze e agli interventi sulla disciplina delle intercettazioni e sulla prescrizione.
Ma non è l'unico effetto della riforma Cartabia: infatti, ha dichiarato nulle tutte le disposizioni extra-penali che equiparano il patteggiamento alla sentenza di condanne. Per questo motivo, come spiegato già dal Fatto Quotidiano, anche nel Codice Appalti è stata modificata la norma che impone l’esclusione automatica dalle procedure dei condannati definitivi per mafia, terrorismo, corruzione, truffa, riciclaggio, false comunicazioni sociali, turbativa d’asta e altri gravi reati.

Foto © Imagoeconomica

ARTICOLI CORRELATI

Di Matteo: ''Dalla riforma Cartabia a Nordio, una spallata al sistema Costituzionale''

Vietato parlare con i giornalisti: il bavaglio Cartabia ricorda il Ventennio

Ardita: ''Cospito funzionale ad abbattere 41bis''. Rischio saldatura anarchici e boss

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos